Toscana
TOSCANA: IRPET, IN 5 ANNI -23% CAPACITA’ INVESTIMENTO COMUNI
(ASCA) – Una pesante contrazione degli investimenti, una frenata della spesa per il personale con un maggiore ricorso alle esternalizzazioni di funzioni, una tenuta, ma con il rischio di un arretramento nei prossimi anni, dei servizi a favore dei cittadini. Gli Enti locali, e in particolare le amministrazioni comunali, rispondono così alla politica di rigore economico imposta dal susseguirsi di manovre, leggi Finanziarie e patto di stabilità. A dirlo è il rapporto Irpet “Il governo locale in Toscana. Identikit 2011”, commissionato dal Consiglio delle autonomie locali (Cdal), che è stato presentato in Consiglio regionale. Ad illustrarne i contenuti è stata la coordinatrice della ricerca, Patrizia Lattarulo. Tra il 2005 e il 2010, ha sottolineato, “la capacità di investimento dei Comuni toscani si è ridotta del 23%“, contro una media italiana di poco inferiore al 50%. “D’altra parte – ha ricordato, i Comuni della Toscana sono tradizionalmente caratterizzati da una bassa propensione agli investimenti”. Come dire, la contrazione è rimasta sotto la media nazionale ma partendo da dati più bassi. Si è al tempo stesso dilazionato il pagamento a favore delle imprese chiamate a realizzare le opere pubbliche. Secondo i dati del rapporto, inoltre, i Comuni e gli altri Enti locali toscani hanno avuto maggiori difficoltà “a intervenire sulla spesa corrente, perché tradizionalmente caratterizzati da elevati livelli di offerta di servizi. Ma anche su questo terreno sono stati tra i più virtuosi nell’adeguarsi alle ristrettezze imposte dal patto di stabilità”. Tanto che il tasso di crescita della spesa corrente, negli ultimi cinque anni, è stato pari al 5%, con valori inferiori al tasso di inflazione e contro il 15% della media nazionale.