Toscana

Toscana: Confcommercio, pressione fiscale insostenibile per le imprese

«Il commercio e il turismo della Toscana stanno attraversando un momento difficile a causa della crisi dei consumi, a cui si aggiunge un inasprimento fiscale che risulta ormai insostenibile e che invece con l’anno prossimo sembra destinato ad aumentare ancora. Le imprese non riusciranno a reggere ad un carico ancora più elevato e c’è il rischio di provocare un serio impoverimento del tessuto produttivo».

E’ un campanello d’allarme quello che suona il presidente di Confcommercio Toscana Stefano Bottai, considerata la situazione delle imprese del commercio e del turismo che chiuderanno un anno da archiviare con davanti il segno meno.

“Per questo come Confcommercio abbiamo chiesto con forza alla Regione Toscana di valutare con attenzione le condizioni oggettive del settore prima di introdurre nuove tasse e innalzare le aliquote. Ci rendiamo conto – prosegue Bottai – della situazione economica del Paese e il commercio è disposto a fare la sua parte. Ma vogliamo anche che vengano tenute in considerazione le esigenze delle imprese che rappresentiamo e chiedono solo di essere messe in condizione di lavorare. In questo senso la Regione, sia a livello di Giunta che di Consiglio, ha dimostrato di aver capito la situazione e abbiamo avviato di concerto un’intesa che ha portato risultati importanti nella misura di un contenimento degli aumenti che si erano venuti a profilare nella finanziaria regionale. A cominciare con l’IRAP, per la quale siamo riusciti a scongiurare aumenti almeno per le piccole imprese che non sono registrate come società di capitale. E ancora per la questione relativa alle concessioni demaniali, come quelle degli stabilimenti balneari, per i quali si era arrivati a prevedere un aumento del 60%, che a seguito dei confronti avviati è stato ridotto al 25%».

«Certo non siamo soddisfatti – dice senza mezzi termini Bottai -. Speravamo in una manovra almeno a costo zero per le nostre imprese e più equa che prevedesse il contributo di tutti. E così purtroppo non è stato. Ma ci piace quanto meno il metodo che la Regione ha voluto adottare, quello di una concertazione con il sistema di rappresentanza delle imprese attraverso la quale siamo riusciti ad individuare i margini operativi per evitare un impatto degli aumenti che altrimenti sarebbe stato insostenibile. Rimane ancora molto da fare, ma se si tratta di proseguire su questa strada della concertazione e lo si fa guardando al bene del comparto e dell’economia locale Confcommercio c’è».