È custode da oltre nove secoli dello straordinario patrimonio storico-architettonico, culturale e artistico e «percorso di fede», rappresentato dal complesso monumentale della Piazza del Duomo. L’Opera Primaziale Pisana ancor oggi continua nel non facile compito della salvaguardia di questo unicum che non ha pari nel mondo. E, ogni anno – attraverso una bella pubblicazione ricca di dati e immagini – rende conto delle attività realizzate e dei progetti in corso, espressioni della gestione della Deputazione (composta da monsignor Ferdinando Verona, Enrico Casini, Giovanni Padroni, Flaminio Farnesi, Gabriella Garzella e Giovanna Giannini), dell’impegno del presidente operaio Pierfrancesco Pacini e di tutto il personale dell’Opera.Bilancio 2010, molto positivo, si traduce in ulteriori ricchezze, offerte alla città ed ai suoi innumerevoli visitatori. Il consuntivo è stato presentato dal presidente Pacini, in apertura del «Concerto di Natale» (in Cattedrale, lo scorso sabato sera). Qui una carrellata delle principali realizzazioni e le anticipazioni per il 2011.Camposanto: tornano gli affreschi di GozzoliCinque mesi di lavoro della squadra dei restauratori dell’Opera, intervenuti su 70mq di «pellicola pittorica», sono occorsi per riportare sulla parete nord del Camposanto Monumentale le scene «Abramo vittorioso degli Assiri» e «Storie di Agar e Abramo». Un nuovo, importante tassello si aggiunge così ai numerosi brani di pittura tre-quattrocentesca miracolosamente salvati dal devastante incendio del 1944. Due «tessere» di un mosaico che si sta ricomponendo, per restituire allo sguardo dei visitatori l’immagine che il Camposanto aveva un tempo. Ossia, prima che i conservatori di allora fossero costretti a decidere in base alle possibilità offerte dalle moderne tecniche di restauro, lo «strappo» delle superfici dipinte, operazione che per estensione non aveva precedenti. Si prevede che nei prossimi tre mesi sarà riposizionata anche la scena successiva raffigurante l’«Incendio di Sodoma», ancora un’opera di Benozzo Gozzoli, che presto tornerà a decorare le pareti del Camposanto, che continua ad essere un cantiere «vivo» e unico per complessità degli interventi e sviluppo delle superfici.Torre campanaria: termina a primavera il restauroSi avviano alla conclusione gli interventi delle superfici lapidee del campanile, un intervento esemplare sotto il profilo della moderna tecnologia di restauro e dell’organizzazione di cantiere. Sotto la direzione dell’architetto Gisella Capponi dell’Istituto superiore centrale per il restauro, si sta portando a compimento l’intervento sui quasi 25 mila «conci», su un’area di circa 7.335 mq, per il quale dieci anni fa fu stimato un costo di quasi 5 milioni e mezzo di euro. Cifra che sarà rispettata alla conclusione dei lavori, prevista per la primavera. Nell’occasione, ha anticipato il presidente Pacini, sarà organizzato un grande convegno internazionale. Saranno invitati esperti di fama, tra i quali Antonio Paolucci, storico dell’arte e direttore dei Musei Vaticani.Battistero: nuova illuminazioneConclusa da poche settimane l’installazione del nuovo impianto di illuminazione del Battistero. Rende più fruibile il monumento, fondato nel 1152, nelle diverse funzioni che assolve, religiose e turistiche, con estensione serale dell’orario di apertura al pubblico e potenziamento dell’«impatto scenografico» della struttura architettonica e degli arredi sacri. Progettato in modo da limitare al minimo gli interventi di manutenzione, rendendoli più agevoli e rapidi, il nuovo impianto è rimovibile in caso di futura sostituzione, senza lasciare forature e tracce sulle pareti. I corpi illuminanti di nuova generazione consentono di ridurre drasticamente i consumi energetici.Cattedrale: gli angeli restauratiL’affresco, raffigurante due angeli «reggicortina», fu scoperto nel 1921. Attribuito alla bottega del Ghirlandaio, il dipinto era molto danneggiato. I restauratori dell’Opera della primaziale pisana, guidati da Carlo Giantomassi, hanno lavorato per sei mesi: pulitura, stuccatura e integrazione, poi montaggio in parete con un nuovo sistema di aggancio (invisibile e facilmente rimovibile per la manutenzione). È così tornato in Cattedrale, in un posto d’onore come quello dedicato all’imperatore Arrigo VII, un brano di pittura tardo-quattrocentesca di notevole pregio, restituendo l’unità visiva che il sepolcro aveva all’inizio del secolo scorso.Museo dell’Opera: verso nuovo allestimentoPrevista per i primi mesi del 2011, la conclusione della fase progettuale (con previsione di inizio dei lavori in primavera) del «nuovo» Museo, che prevede una sostanziosa riqualificazione tecnico-impiantistica e di revisione dei percorsi, con restyling espositivo. L’obiettivo è trasformarlo, senza stravolgerlo, in un polo pulsante di attività culturale: annesso ad un’aula didattica (auditorium Toniolo) e ad una biblioteca/archivio, sarà non più contenitore statico di pur pregevoli collezioni, ma luogo «dinamico» per ospitare convegni ed eventi, con sala caffé e bookshop. Dal 1986, anno della sua inaugurazione, il museo non ha subito sostanziali mutazioni (a parte la recente traslazione delle sante reliquie, oggi raccolte ed esposte alla venerazione dei fedeli nella cappella Dal Pozzo in Camposanto). La commissione mista, storico-artistica e tecnica, incaricata di operare le scelte museologiche e di tradurle in risultati progettuali, è coadiuvata dal laboratorio di progettazione dell’Opera e conta sul significativo contributo di monsignor Enzo Lucchesini, arciprete del Capitolo metropolitano della Primaziale di Pisa e di don Adriano Barsotti, responsabile dell’ufficio diocesano per i beni culturali.La scultura di Greg Wyatt tra l’Arno e l’HudsonL ‘Opera della primaziale pisana ha accolto – nel giardino dell’auditorium e dell’archivio storico – la grande scultura in bronzo dell’artista americano Greg Wyatt, tra gli scultori contemporanei più famosi nel panorama artistico internazionale. L’opera s’intitola «Two rivers» (Due fiumi), proponendosi idealmente quale dialogo fra due culture (il Rinascimento italiano e la pittura di paesaggio americana newyorkese), germogliate e maturate sulle sponde di due fiumi, appunto l’Arno e l’Hudson. La donazione è un omaggio dell’artista, che si sente figlio «per ispirazione e per creatività» delle due culture.Anima Mundi: il decennale dell’eccellenzaL ‘edizione «decimo anno» della rassegna internazionale di musica sacra rimarrà negli annali per aver toccato i vertici dell’eccellenza artistica e del favore di un gran pubblico fedele. Dai «Vespri della Beata Vergine» di Claudio Monteverdi (1610) al brano del giovane Girolamo Deraco, vincitore 2010 del concorso di composizione indetto da Anima Mundi: il programma del direttore artistico Sir John Eliot Gardiner ha attraversato cinque secoli di musica sacra, tra capolavori, novità e riscoperte. Anima Mundi ha offerto sette straordinari appuntamenti, vissuti nei luoghi inconfondibili della storia di Pisa, tra la Cattedrale e il Camposanto monumentale. Ribadendo così la specificità e l’identità della rassegna, che fa acquistare alla musica l’ulteriore valenza spirituale.Sempre più apprezzato anche l’appuntamento «Musica sotto la torre» (serate di musica classica e jazz), che rende merito all’impegno pluriennale dell’Opera nell’organizzazione di eventi musicali di alto livello artistico.