Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Torna Homo Viator I giovani a piedi da Arezzo a Roma.

Dal 28 luglio all’8 agosto dopo le esperienze delle due estati scorse vissute lungo le strade della diocesi fra paesaggi stupendi, incontri importanti, accoglienza ed essenzialità, il cammino di «Homo Viator» continua verso Roma, sulla via Francigena.Pensata dalla pastorale giovanile diocesana a conclusione del pellegrinaggio del crocifisso, l’iniziativa è nata dalla voglia di scoprire a passo d’uomo le meraviglie e le comunità della diocesi troppe spesso sconosciute. Così dopo essersi messi sulle orme di San Donato lungo buona parte del territorio diocesano nel 2007 e nel 2008 aver percorso in lungo e in largo la Valtiberina, l’obiettivo di quest’anno è raggiungere Roma.Il cammino partirà dalla cattedrale di Arezzo e si concluderà con la visita alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo. Come i veri pellegrini, questi giovani chiederanno ospitalità gratuita lungo il percorso e dormiranno nei locali che le comunità ospitanti offriranno loro. «Homo Viator – spiega don Danilo Costantino, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile – è un’iniziativa per riscoprire le proprie origini e se stessi nella semplicità, nell’essenzialità e nell’accoglienza gratuita delle comunità che incontriamo. È destinato a giovani dai 16 anni in su che hanno la capacità di mettersi in cammino, in discussione e che non si fermano al primo ostacolo e alle difficoltà che nascono dal vivere momenti di silenzio molto profondi». I ragazzi della pastorale giovanile ripercorreranno così la via Francigena, una delle arterie di comunicazione attraverso le quali sono passate per secoli il commercio e l’arte, le notizie e la cultura. Il viaggio, gli incontri umani che avvenivano, le conoscenze reciproche che ne seguivano sono stati preziosi elementi che hanno contribuito alla formazione di una coscienza europea originata dall’incontro dei popoli.«Conquistare un paese entrandoci a piedi – conclude don Danilo – cambia il modo di vedere le cose, gli avvenimenti, il presente che viviamo, il passato che ci fa essere quello che siamo e il futuro che possiamo costruire non più soli, ma insieme al nostro Creatore. Da qui nasce un grande bisogno di mettersi in silenzio e in ricerca, lungo il cammino che prima di noi hanno fatto migliaia di persone e anche i grandi Santi delle nostre terre».

di Luca Primavera