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Torna a vivere la chiesa di Ripoli.

L’antica chiesa di Ripoli intitolata ai Santi Giovanni e Paolo nel comune di Monterchi torna ad accogliere i propri fedeli. Un intenso lavoro di ristrutturazione durato un anno ha finalmente restituito la storica chiesetta che si trova sulla riva destra del torrente Padonchia al suo antico splendore. Fortemente colpito dai terremoti del 1997 e 2001 il luogo sacro versava in condizioni tanto precarie che ne era stata disposta la chiusura al culto. «La chiesa era ridotta in condizioni peggiori della capanna di Betlemme – afferma il parroco di Monterchi, don Quinto Giorgini –. Era in una situazione rischiosa: oggi siamo davvero felici perché tutto ciò è stato fatto per il bene dei parrocchiani che sono molto devoti». È stato proprio don Quinto, parroco della più vasta parrocchia del comune, benché conti solo quindici famiglie, il principale promotore dei lavori che hanno reso possibile la riapertura. I 25mila euro messi a disposizione dalla parrocchia di Padonchia insieme ai 100mila euro stanziati dalla Regione hanno permesso la ricostruzione del tetto oltre che il rifacimento degli intonaci, dell’impianto elettrico, del sagrato, della pavimentazione e infine di panche e scalinate. È stata restaurata anche la Via Crucis. Non solo. È stata inaugurata anche una lapide in bronzo in memoria delle sei vittime civili uccise a Ripoli nel bombardamento del 15 luglio 1944. «Ripoli è stata la frazione più duramente colpita durante il passaggio del fronte – dice don Quinto citando il Liber Cronicus dell’ultimo parroco, il romagnolo don Morucci –. Ci furono circa 200 sfollati rifugiati dal parroco, dalla famiglia Rosati e presso le case coloniche».La chiesetta di Ripoli è molto amata dai suoi parrocchiani che hanno contribuito al restauro donando alcuni oggetti d’arredo e un crocifisso dipinto di grandi dimensioni realizzato da una giovane fedele.Elena Girolimoni