Vita Chiesa
Tifo da stadio per il Volto Santo
Oggi le cose sono un po’ diverse, ma quando arriva il 3 maggio, festa del ritrovamento della Croce, e soprattutto il 14 settembre, festa dell’esaltazione della Croce o più semplicemente, come viene detto, festa della Santa Croce, come per incanto il Duomo di san Martino, la chiesa cattedrale, si riempie di gente, che proviene da ogni parte della Lucchesia. E si aspetta con ansia la processione della Luminara, con la presenza delle parrocchie e delle confraternite e compagnie, passa tra due ali di folla (anche decine di migliaia di persone), chiassosa, ma anche devota e, nello stesso tempo, curiosa, plaudente mentre passano l’Arcivescovo, i vescovi ospiti (quelli provenienti dalla diocesi di Lucca per l’occasione ritornano e ci «tengono» ad essere presenti), i canonici della Cattedrale, un tempo con tanto di mitria in testa. E che applausi. A volte, un tifo da stadio. E poi terminato il corteo religioso, immediatamente segue quello storico, con tutte le autorità civili e militari, e i gruppi di figuranti storici, come i balestrieri, ecc. ecc.
Verrebbe la voglia dire che Lucca è proprio una città campione per fede, una città davvero del Volto Santo. Ma è proprio così? Si ha l’impressione anche qui, che «finita la festa .», perché la domenica dopo nelle chiese il numero dei fedeli è più o meno quello delle altre città e diocesi d’Italia. E lo stile di vita è uguale a quello degli italiani in generale.
Allora, è fede oppure è solo spettacolo, solo folklore? È difficile dirlo, nella manifestazione della Santa Croce c’è un po’ di tutto. In realtà, sembra che l’unico che potrebbe dire la verità in merito sia proprio il Volto Santo. Ma Lui è lì, crocifisso e vestito da vincitore, con la corona in capo, da Re, da Re dei Lucchesi, pronto ogni volta ad accogliere tutti, a perdonare tutti. È il Volto Santo a cui i Lucchesi guardano con speranza e forse non si pongono altri problemi.