Cultura & Società
«The Sun» in Terra Santa, pellegrinaggio a suon di musica
Un progetto nato dall’incontro di alcuni sacerdoti con la rock band italiana «The Sun» (www.thesun.it) per cullare il sogno di far incontrare Gesù nella sua terra e nelle comunità che ancora oggi custodiscono i luoghi santi, a tanti giovani italiani che non vi sono mai stati o che vogliono tornarci. Nasce così il pellegrinaggio spirituale e musicale «Un invito, poi un viaggio» che partirà il prossimo 3 aprile (fino al 10) al quale parteciperanno 220 giovani di tutta Italia. Il programma prevede la visita a tutti i principali santuari, incontri con le comunità locali e momenti musicali che avranno il clou nel concerto dei The Sun, il 9 aprile, nella piazza della Mangiatoia a Betlemme. Abbiamo chiesto a Francesco Lorenzi, autore, cantante e chitarrista della band di parlarci di questa particolare iniziativa che sarà seguita anche da Tv2000 che rimanderà le immagini di ogni tappa.
«La Terra Santa – esordisce l’artista – all’interno del nostro cammino spirituale, ha rappresentato un punto di svolta. Abbiamo tenuto un concerto per la pace, la prima volta, nel febbraio 2011 a Betlemme. Quel viaggio fu illuminante perché ridisegnò il nostro rapporto con Dio e con gli altri. Siamo poi tornati nel 2012 per due settimane di tournée con l’album ‘Luce’». In quella occasione, insieme con don Mario Cornioli, assistente del patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, che la band ha cominciato a pensare ad un pellegrinaggio spirituale e musicale da proporre ai giovani. «Nel settembre del 2013 – continua Lorenzi – con il nostro batterista, Riccardo Rossi, il nostro manager, Michele Rebesco, don Massimo D’Abrosca, del Gruppo ‘Un Ponte per la Terra Santa’, don Danilo Costantino, sacerdote di Arezzo e don Tony Drazza, assistente ecclesiastico centrale dell’Ac per il Settore Giovani, abbiamo concretizzato il tutto e lanciato il pellegrinaggio durante un nostro concerto a Roma il 31 ottobre 2013, nella notte di Ognissanti, con monsignor Domenico Sigalini, attuale vescovo di Palestrina e grande amico dei giovani. Invito ripetuto ad ogni concerto con le iscrizioni che arrivavano al sito www.uninvitopoiunviaggio.it».
Che obiettivo vi ponete con questa iniziativa?
«Gli obiettivi sono alti: quello di fare un passo avanti verso Dio e verso gli altri. Quando siamo stati in Terra Santa abbiamo avuto la coscienza che quella è casa sua e si sente. Se si è accompagnati dalle persone giuste che sanno davvero trasmetterti la presenza di Dio questo viaggio può radicalmente cambiare la vita di una persona. Mi piace sottolineare che tra i partecipanti al pellegrinaggio ci sono anche giovani che si definiscono atei».
La Terra Santa è anche un luogo di conflitto e di contraddizioni…
«Scopo di questo viaggio è anche quello di far vedere le contraddizioni di questa Terra segnata da un conflitto del quale non si vede soluzione. Ma questa Terra si racconta da sé, basta guardare il Muro di separazione. Quello che si vede in quei luoghi ti fa capire quanto ci sia ancora da fare a livello umano, sociale, civile e politico. Tutto ciò potrebbe essere una sorta di monito ai giovani per impegnarsi a vari livelli nella vita di tutti i giorni. Papa Francesco ci invita ad incarnare la nostra fede nella vita e a non voltare lo sguardo davanti alle ingiustizie e alla povertà».
In che modo la musica accompagnerà il pellegrinaggio?
«La musica sottolineerà ogni attimo del viaggio, soprattutto i momenti di spiritualità e di catechesi, fino ad arrivare al concerto, il 9 aprile, nella piazza della Mangiatoia di Betlemme che non coinvolgerà solo i pellegrini ma tutti gli studenti di Betlemme, di Beit Jala, di Beit Sahour e Gerusalemme. Tutto questo sarà possibile grazie all’impegno del Patriarcato latino di Gerusalemme e all’ong Avsi. Un concerto atteso anche perché siamo l’unico gruppo che ha un fan club a Betlemme! Nel concerto consegneremo un contributo per sostenere una casa a Betlemme di bambini disabili, l’Hogar de Ninos de Dios e il Baby Caritas di Betlemme dove opera suor Donatella Alessio che ci ha dato una grande mano per questo nostro pellegrinaggio».