“La sensazione, stando a quanto scritto oggi dai giornali, è che qualcuno stia tentando di strumentalizzare il documento del Comitato nazionale di bioetica per far imboccare all’Italia una pericolosa deriva verso l’eutanasia”. È quanto dichiara Carlo Casini, membro del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) e presidente del Movimento per la vita (Mpv), a proposito del documento in materia del cosiddetto Testamento biologico (“Dichiarazioni anticipate di trattamenti”) approvato ieri dal Comitato. In una nota diffusa oggi da Mpv, Casini chiarisce che “il Documento, approvato all’unanimità dal Comitato ha intenzioni del tutto opposte e bastano solo un paio di citazioni per accorgersene. Alle conclusioni: in sintesi il Cnb ritiene che le Dichiarazioni anticipate siano legittime, abbiano cioè valore bioetico, solo qualora non contengano disposizioni aventi finalità eutanasiche’. Al n.6: per quanto riguarda il diritto positivo è da ricordare che l’ordinamento giuridico italiano è retto dal principio di indisponibilità della vita umana. Il Cnb ritiene essenziale eliminare ogni equivoco e ribadire che il diritto che si vuol riconoscere al paziente di orientare i trattamenti a cui potrebbe essere sottoposto, ove diventi incapace di intendere e di volere, non è un diritto all’eutanasia, né un diritto soggettivo di morire che il paziente possa far valere nel rapporto con i medici'”. Casini quindi conclude: “è difficile, di fronte ad affermazioni tanto nette, pensare di tirare acqua al mulino dell’eutanasia. Del resto le posizioni della bioetica, sia in Italia che all’estero, sono radicatamente contrarie a ogni forma di eutanasia e l’unanimità del Comitato lo evidenzia ancora una volta”.Sir