Nessun danno è stato segnalato per ora in Toscana per la scossa di terremoto che questo pomeriggio ha colpito l’Italia Centro-Settentrionale, ma che è stato avvertito fino a Trieste. L’epicentro, secondo le prime informazioni, sarebbe tra Parma e Reggio Emilia, con una magnitudo di 5.2. Numerose chiamate sono arrivate ai centralini di vigili del fuoco e protezione civile, da parte di cittadini. Gravi disagi per la circolazione ferroviaria che era stata interrotta subito dopo il sisma. La circolazione sulle linee interrotte è ripresa dalle 19.10, dopo i controlli effettuati dai tecnici di RFI, nel rispetto dei protocolli di sicurezza seguiti dal Gruppo Ferrovie dello Stato. “A causa dell’inevitabile stop precauzionale – sottolineano le Ferrovie – la circolazione ferroviaria nord-sud risulta al momento particolarmente rallentata, con ritardi in taluni casi anche intorno ai 100-120 minuti”. Sull’allarme terremoto è intervenuto Erasmo D’Angelis, presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale, che rilancia l’allarme sul rischio sismico in Toscana. In Toscana 196 Comuni sui complessivi 287, circa l’80% del territorio, sono a media o elevata pericolosità sismica. Un rischio che riguarda circa il 70% delle abitazioni private e degli edifici pubblici. Le aree a maggior rischio sono lungo la fascia appenninica: Lunigiana, Garfagnana, Montagna Pistoiese, Mugello, Casentino, Valtiberina, Amiata e le zone di medio rischio, dove è presente una sporadica attività sismica, sono il livornese, il pisano, la piana fiorentina tra Firenze e Pistoia, il senese, l’Alta Maremma. La nostra Regione è un epicentro di grande vulnerabilità e per questo occorre rafforzare l’ottimo lavoro di prevenzione compiuto dalla Regione con iniziative di formazione e informazione ai cittadini sul comportamento da seguire prima, durante e dopo il verificarsi di un evento sismico. Ma soprattutto occorre mettere in sicurezza antisismica il patrimonio pubblico (scuole, ospedali, caserme, tribunali, biblioteche, edifici istituzionali, edifici di culto) e quello privato, garantire rigorosamente l’edilizia anti-sismica per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni. Questa va considerata come una grande opera pubblica regionale. E’ decisivo e strategico l’investimento in prevenzione continua D’Angelis – i terremoti non li possiamo prevedere ma possiamo ridurre i danni e questa è una delle priorità della Toscana, che richiede risposte certe e risorse soprattutto nazionali. Le forbici di Tremonti purtroppo stanno tagliando anche la sicurezza del territorio, delle aziende, dei cittadini. In Toscana è previsto l`azzeramento dei fondi statali destinati nel 2009 al finanziamento del servizio regionale di protezione civile, come ha già denunciato l`assessore regionale Betti. Si tratta di un taglio netto di 8 milioni di euro che rischia di mettere in crisi l`intero sistema, un danno anche per quel mondo del volontariato che garantisce interventi in caso di calamità. Tremonti eviti di sforbiciare in settori strategici per la sicurezza del territorio e di tutti noi. E il governo Berlusconi conclude D’Angelis – cambi radicalmente rotta e trovi le risorse per recuperare finanziamenti per la nostra protezione civile regionale, per incentivare la ristrutturazione antisismica delle abitazioni private e adeguare gli edifici pubblici affinché si riduca il rischio di dover piangere vittime e danni