Italia

Terremoto in Romagna: la Caritas italiana si mobilita con i delegati regionali

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 è stata registrata 3 minuti dopo la mezzanotte sulla costa della Romagna. L’epicentro a 11 km a est di Ravenna, l’ipocentro a 25 km di profondità. Tre lievi repliche sono state registrate nella notte sulla costa della Romagna e avvertite anche in alcune aree del Veneto. Tante le persone scese in strada e che hanno preferito passare la notte fuori casa. Oggi le scuole a Ravenna resteranno chiuse in via precauzionale e saranno eseguiti controlli sugli edifici. Il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha dichiarato: «Abbiamo ponderato, ma abbiamo preso la decisione di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado, dagli asili nidi all’università. Questo perché l’evento sismico è stato di una gravità importante. E perché prima di far entrare i nostri bambini e i nostri ragazzi all’interno delle nostre scuole vogliamo avere la certezza che vengano fatti tutti i controlli necessari a far sì che siano in totale e assoluta sicurezza». «Sappiamo – ha aggiunto – che questa decisione può creare qualche disagio nelle famiglie, qualche difficoltà a conciliare il lavoro e il fatto di avere i figli a casa, però la loro sicurezza e incolumità vengono prima di qualsiasi disagio». Il Comune rende noto che al momento si segnalano danni solo di lieve entità e che non sono pervenute richieste di soccorso: verifiche strutturali sono in corso sulle situazioni segnalate.

Dopo il terremoto di magnitudo 4,6 che nella notte è stato avvertito a Ravenna e in Romagna con epicentro 11 chilometri a est di Ravenna, a una profondità di 25 chilometri, Caritas Italiana ha contattato il delegato regionale Caritas e i direttori delle Caritas diocesane di Ravenna-Cervia, Cesena-Sarsina e Forlì-Bertinoro per esprimere vicinanza e informarsi sugli avvenimenti. Il sisma ha colpito l’intera zona compresa tra Cesena e Forlì. La scossa è stata avvertita in molte zone del Centro Nord e del Nord Est, da Bologna fino in Veneto