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TERREMOTO IN ABRUZZO: LA VISITA DEL CARD. BAGNASCO, «UNA GRANDISSIMA FORZA D’ANIMO»

(L’Aquila) – Ha sostato poco fa davanti alle macerie della Casa dello studente, in via XX Settembre all’Aquila, il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, che da stamattina è in visita ai luoghi colpiti dal terremoto. Il popolo abruzzese, ha commentato, sta dimostrando “una grandissima forza d’animo, che non è assolutamente ripiegata su se stessa, è determinata a ricostruire e ricostruirsi, in nome della propria dignità, della propria storia, dell’amore per la propria terra, e anche in nome dei morti”. Uomini e donne, giovani e anziani “che sono stati privati improvvisamente di tanti affetti e delle loro cose, frutto di lavoro e di sacrificio, ma che reagiscono molto bene, mostrando un senso di unitarietà e di concordia”. “Questo – ha aggiunto il card. Bagnasco – è un grande esempio per tutti, anche perché dentro questa grande forza d’animo emerge continuamente l’impasto della fede: nelle parole, negli sguardi, nei gesti di queste persone vi è una fede semplice, profonda e radicata”, dove “Dio fa parte della loro vita, della loro famiglia”. Vi è apprezzamento per le varie forze impegnate in questi giorni a fianco della popolazione abruzzese nelle parole del presidente della Cei, che dopo aver visitato l’ospedale, la scuola della Guardia di finanza (dove ha incontrato il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso) e il centro della città, si sta ora dirigendo alla basilica di S. Maria di Collemaggio, gravemente danneggiata dal terremoto. “Attorno a questa popolazione si è creata una macchina di solidarietà e d’intervento veramente gigantesca, anche per far fronte a un numero inedito di assistiti”, ha osservato il card. Bagnasco, riferendosi alle 58 mila persone rimaste senza casa. Una macchina “che sta andando rapidamente a regime, merito della protezione civile, delle diverse istituzioni e di tantissime organizzazioni di volontariato, compresa la Cardias italiana e le varie Caritas diocesane”. “Per affrontare il domani in modo operoso”, ha proseguito il prelato, è importante “che questa gente non si senta assolutamente sola, abbandonata” e così sta avvenendo, grazie all’impegno e alla solidarietà di tanti, “risorsa fondamentale che sprigiona energie impensate e capacità nuove”.La commozione è inevitabile davanti alle macerie di via XX Settembre, dove sorgeva la Casa dello studente. Proprio pensando a quelle “vite giovanissime spezzate” dal crollo dell’edificio, nella città dove avevano scelto di studiare per costruirsi un futuro, il card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha espresso l’auspicio che simili scene “non si debbano più vedere”. “La vita umana che si spezza – ha dichiarato – è sempre un momento di dolore per tutti, uno strappo fisico, anche se la prospettiva della fede ci dice che l’anima va verso Dio”. Sentimenti che, di fronte a vite giovani, con tanti sogni e progetti davanti a loro, “si fanno ancora più forti”. Come parole di speranza il cardinale Bagnasco usa quelle di una mamma, che nel terremoto ha perso due figli di 28 e di 17 anni. “Loro mi danno una grande forza dal paradiso, dal cielo, per poter continuare a vivere facendo del bene come meglio posso”, ha detto questa donna, mentre stava girando per le tendopoli “aiutando chi stava peggio di lei”. “Queste sue parole – ha concluso il cardinale – mi hanno profondamente colpito e credo valgano per tutti”.Sir