Con l’impegno di far ritrovare quanto prima il bandolo di una quotidianità perduta e impedire che il terremoto sconvolga per sempre le trame di vita di individui, famiglie e comunità, la Caritas italiana e le 16 Delegazioni regionali continuano a condividere con le popolazioni dell’Abruzzo disagi, preoccupazioni e dolori sottolineando la necessità di approntare, nei tempi più rapidi possibili, sistemazioni meno provvisorie delle tendopoli. La strada del gemellaggio già sperimentata con successo a partire dal terremoto in Friuli nel 1976 e più di recente in Umbria nel 1997 e in Molise nel 2002, si legge nella nota della Caritas, è percorribile da tutti e la Chiesa in Italia con la Caritas e numerose altre associazioni sono attive anche in questa direzione: Ogni realtà gemellante si fa carico di un intervento nei limiti della propria disponibilità e la realtà gemellata si impegna a fare il miglior uso degli aiuti ricevuti. Con questa modalità Caritas italiana pensa di coinvolgere almeno 1.500 operatori nelle prossime settimane e mesi. In attesa di quantificare gli esiti della colletta nazionale promossa domenica scorsa dalla Cei in tutte le parrocchie d’Italia, ad oggi ammontano a circa 4 milioni di euro le offerte spontanee che continuano ad arrivare a Caritas italiana: Serve un impegno corale e finora la risposta di comunione e di solidarietà è stata pronta ed ampia aggiunge la Caritas -, travalicando i confini del nostro paese e coinvolgendo circa 50 Caritas di tutto il mondo. Sul versante operativo, dal Centro di coordinamento nazionale, aperto nella parrocchia di San Francesco nel quartiere di Pettino a L’Aquila, si stanno contattando in tutta Italia gli operatori che possano lavorare nei centri di ascolto delle parrocchie dell’arcidiocesi del capoluogo: Il centro di ascolto è essenziale spiega don Dionisio Humberto Rodriguez Cuartas, direttore della Caritas diocesana e parroco di Paganica -, perché è la Caritas che cerca di essere presente e soprattutto cerca di essere vicina a chi è provato, a chi vive il momento della difficoltà. E sono certo che attraverso la presenza degli operatori Caritas daremo risposte a tante necessità. La speranza, è che il giorno di domani sia migliore di quello di oggi.Sir