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TERREMOTO IN ABRUZZO: A PAGANICA MORTA ANCHE UNA CLARISSA

Non sono raggiungibili al telefono. La linea del fisso squilla a vuoto, poi parte la segreteria telefonica. D’altra parte “sono le sorelle povere di San Francesco per cui rinunciano a tutto. Conducono una vita molto diversa dalla nostra. Nella preghiera e nella contemplazione”. A parlare delle suore clarisse del monastero Santa Chiara di Paganica – dove questa notte è morta la madre badessa, suor Gemma Antonucci – è Mario De Patre, il papà di una delle suore del monastero Francesca, che qualche mese fa ha preso la vestizione. “Ho parlato stamattina alle 6 e 30 con mia figlia. Lei diceva di stare bene. Francesca era calma e razionale. Era preoccupata perché avevano una sorella, la madre badessa, che stava sotto le macerie e quindi ci riferiva questo. Poi basta. Stiamo aspettando che ci richiami. Non riusciamo noi a contattarla perché loro i telefoni non ne hanno. Hanno solo un fisso al quale è impossibile chiamare. E loro evidentemente sono impegnate”.Il padre di Francesca racconta la “grande apprensione” vissuta questa notte. “Da un lato – aggiunge – siamo sollevati perché abbiamo parlato con nostra figlia, dall’altra stiamo ad un’ottantina di chilometri dal monastero per cui è naturale l’apprensione ma anche un dispiacere profondo per suor Gemma, la madre badessa”. Da quello che sappiamo ci sono due suore molto anziane di 96 e 92 anni che stanno bene”. Il padre di Francesca (28 anni, laureata a novembre) racconta che al monastero di Paganica vivevano una decina di suore. “Altri particolari, non ne sappiamo perché nei periodi di quaresima i contatti non ci sono. Con Francesca, ci saremmo dovuti sentire nel periodo di Pasqua. Le suore sono tutte molto giovani. Si sono salvate tutte. Solo la madre badessa è rimasta sotto le macerie. Con lei, avevano un rapporto stupendo, perse in una vita completamente dedicata a Dio e alla preghiera, una bellissima realtà”. Appresa la notizia della morte di suor Gemma Antonucci, l’arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe Molinari, esprime al Sir il suo dolore. “La conosco bene perché è una comunità molto bella – dice -. Ci sono suore giovanissime che sono entrate in questi ultimi anni e già mi avevano preavvertito che nelle ultime settimane ci sarebbe stato il capitolo per rieleggere la badessa”.Sir