Domani, alle 17, nel campo numero 1 di piazza d’armi dell’Aquila, ad un mese dal sisma, l’Arcivescovo Giuseppe Molinari presiederà una Santa Messa in suffragio delle vittime del terremoto. La Santa Messa si legge in uno scarno comunicato dell’ufficio stampa dell’arcidiocesi – sarà preparata dall’ufficio liturgico diocesano. E’ dunque passato un mese dal terremoto che alle 3.32 del 6 aprile ha cambiato per sempre le vite degli abitanti de L’Aquila e della sua provincia. Le scosse non si arrestano, ogni giorno la terra trema, e soprattutto fa freddo. La notte le temperature scendono e c’é fango intorno alle tende. Il bilancio è di 298 morti. C’é chi teme che qualcuno possa trovarsi ancora sotto le macerie. Ma ora la preoccupazione è soprattutto rivolta agli sfollati. Il 53,7% delle 22.700 case finora sottoposte a verifica risulta agibile, ma pochi se la sentono di rientrare. Al momento ci sono oltre 70mila persone che, in Abruzzo, non dormono sotto il loro tetto abituale. Una parte è ospitata nelle 169 tendopoli, gli altri sulla costa – in alberghi e abitazioni private – nonché nelle zone della provincia dell’Aquila più distanti.Sir