Italia

TERREMOTO HAITI: IN RETE RAPPORTO DI CARITAS ITALIANA A 2 ANNI DAL SISMA

“Dal 12 gennaio 2010, giorno che è tristemente passato alla storia per uno dei terremoti più violenti e distruttivi della nostra epoca, Caritas Italiana continua ad assicurare il sostegno della Chiesa italiana accanto alla Chiesa haitiana per ricostruire soprattutto la speranza di chi è rimasto colpito dalla tragedia”: con queste parole mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana, apre la sua riflessione sulla tragedia haitiana e sugli aiuti inviati, dalle pagine del Rapporto “Segni per un volto nuovo” che fa il punto della situazione a poco più di 700 giorni da quei tragici eventi. I testi del Rapporto sono sul sito www.caritasitaliana.it. Si tratta di cifre terribili: il sisma ha provocato oltre 220.000 vittime, più di 300.000 feriti e un milione e mezzo di senza tetto. Gli aiuti di Caritas Italiana hanno riguardato oltre 120 mila persone destinatarie di interventi diretti, così suddivisi per categorie: oltre 48.000 persone (tra cui quasi 600 bambini) destinatari di aiuti immediati; circa 24.000 persone nell’ambito della ricostruzione; oltre 36.000 persone nell’ambito socio–economico; oltre 10.000 persone nell’ambito idrico–sanitario; oltre 4.000 persone (di cui 1.900 bambini e giovani) nell’ambito di animazione, formazione e istruzione. Nel Rapporto emergono aspetti ancora largamente problematici, nonostante la mole di aiuti internazionali confluiti da ogni parte del mondo. Anzitutto oltre alle 220 mila vittime del terremoto, cifra non ancora definitiva, si ricordano le migliaia di vittime dell’epidemia di colera che ha colpito il Paese nei mesi seguenti, con quasi mezzo milione di contagiati. Insieme al cambio di governo (oggi è presidente Michel Joseph Martelly), tra le novità positive c’è quella della progressiva diminuzione degli sfollati (550 mila in oltre 800 campi, mentre all’inizio erano oltre 1,5 milioni). Si registra anche un lievissimo incremento nella scala della povertà: il Paese è infatti “salito” dal 159° al 158° posto dell’indice Onu, poca cosa ma segno di speranza per questo che è considerato il Paese più povero delle Americhe. Lo stile di Caritas Italiana è di favorire un impegno di auto-sviluppo. Così nel Rapporto s’illustrano le varie tappe degli interventi messi in atto, da quello di prima emergenza, al sostegno allo sviluppo socio-economico; quindi l’educazione, il rafforzamento delle organizzazioni locali di base fino a quello degli organismi della Chiesa locale. In totale sono stati avviati 102 progetti con un impegno complessivo di quasi 14 milioni di euro. (Sir)