Toscana

TERREMOTO HAITI: HOUGH (CARITAS INTERNATIONALIS), RISCHIO DISORDINI SE RITARDANO AIUTI

“Più gli aiuti tardano ad arrivare, più si corre il rischio di disordini”. E’ una corsa contro il tempo per aiutare le popolazioni di Haiti colpite dal terremoto del 12 gennaio scorso, quella raccontata al SIR da Michelle Hough, di Caritas internationalis, in questi giorni a Port-au-Prince, insieme ad una squadra di esperti che sta supportando Caritas Haiti. “La prima difficoltà è far arrivare gli aiuti ad Haiti – dice Hough in una intervista che sarà pubblicata su agensir.it -. L’aeroporto è stato chiuso e il porto danneggiato dal terremoto, quindi gli aiuti non sono potuti arrivare per almeno due giorni. Ora ne stanno arrivando molti, ma bisogna trovare il modo per portarli ai più bisognosi nel modo più rapido e più sicuro. Il fatto che circa tre milioni di persone abbiano bisogno di aiuto ci pone di fronte ad un compito immane. Non si può andare a distribuire gli aiuti in grandi spazi aperti, perché se vengono troppe persone e gli aiuti finiscono prima che arrivi il loro turno si genera frustrazione”. Hough dice di non aver visto “alcun saccheggio o violenza. La gente sembrava soprattutto sconvolta. L’unico segnale di violenza che ho sentito sono stati dei colpi di arma da fuoco la notte scorsa”.Il rischio di disordini se gli aiuti non arrivano “è molto probabile – aggiunge -, visto che molte persone vivono in condizioni veramente difficili, in strada o nei campi. Non hanno un accesso né all’acqua potabile né al cibo”. Hough racconta però di una grande solidarietà tra gli haitiani: “Le persone dormono una accanto all’altra nelle strade. Si danno una mano per racimolare un po’ di cibo, cantano e pregano insieme per risollevarsi un po’ il morale”. Caritas Haiti sta ricevendo il sostegno del Catholic Relief Services (la Caritas degli Stati Uniti) e di Caritas internationalis per il coordinamento degli aiuti. “Al momento stiamo valutando la situazione e abbiamo iniziato distribuzioni di cibo su piccola scala – spiega -. Venti camion e 80 container di aiuti sono già arrivati, con cibo, acqua e tende. Siamo in attesa dell’arrivo di due aerei con materiali di soccorso, una clinica mobile, depuratori d’acqua e tecnici”.Sir