Toscana

TERREMOTO HAITI: DA CARITAS ITALIANA 550 MILA EURO PER PRIMA FASE. IL PUNTO DEGLI AIUTI

Dalla Caritas Italiana arrivano 550 mila Euro come contributo per la prima fase di emergenza. È solo il primo passo di un impegno pluriennale”che andrà avanti anche e “soprattutto a riflettori spenti”. “L’obiettivo – si legge in un comunicato diffuso questa mattina – per i prossimi due mesi resta quello di raggiungere 200.000 persone, 40.000 famiglie, con aiuti alimentari, indumenti e coperte, medicinali e servizi sanitari di prima necessità, acqua e materiale igienico di base, sostegno psicologico”. Caritas Haiti, grazie al coordinamento con 58 sacerdoti e responsabili di comunità attivi in 32 parrocchie, al sostegno dell’intera rete Caritas, di un team giunto appositamente a Port-au-Prince e di migliaia di volontari è riuscita a distribuire in modo mirato – a Port-au-Prince, Jacmel, Leogane e Grosse Morne – quanto era già nei diversi centri Caritas e a far arrivare generi di prima necessità soprattutto dalla Repubblica Dominicana, “evitando così il congestionamento del porto e dell’aeroporto”. Oltre ai kit già in distribuzione con generi di prima necessità, Caritas offre opportunità di piccoli lavori utili all’intera collettività, come la pulizia delle strade intorno all’ospedale San Francesco di Sales e ad altri sei centri medici riattivati e l’installazione di servizi igienici in 20 campi di sfollati. Altro intervento essenziale nell’ottica della prevenzione – fa sapere Caritas Italiana – è l’attivazione di punti di distribuzione di acqua potabile. Si tratta di grandi cisterne da 15.000/20.000 litri che vengono riempite ogni giorno. In ogni campo vengono inoltre allestite 2 tende: in una gli adulti trovano ascolto e orientamento, nell’altra ci si prende cura dei bambini attraverso attività ludico-didattiche e recupero psicologico. “Caritas Italiana, grazie alla grande solidarietà manifestata come di consueto da moltissimi sostenitori e all’attivazione delle parrocchie e delle Diocesi italiane, è accanto sin dai primi momenti alla Chiesa e alla popolazione locale. Come segno di attenzione alle fasce più colpite ha messo a disposizione per il primo piano d’emergenza 550.000 euro, di cui 350.000 provenienti dalla Commissione per le Adozioni Internazionali per assicurare assistenza sanitaria, igienica e di sopravvivenza per 20.000 famiglie con bambini. Al momento è necessario infatti concentrarsi su progetti locali a tutela dei minori privilegiando la loro permanenza nelle comunità di appartenenza”. “È solo un primo passo per soddisfare i bisogni immediati di famiglie che hanno perso tutto ciò che avevano. Il cammino è ancora lungo: ci vorranno anni per ricostruire case, legami, futuro”.Sir