Toscana

TERREMOTO HAITI, CONSIGLIO MONDIALE DELLE CHIESE: IMMEDIATA CANCELLAZIONE DEBITO

La “cancellazione immediata e piena” del debito estero di Haiti. A chiederlo è il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese Rev. Olav Fykse Tveit secondo il quale la cancellazione del debito haitiano sarebbe “solo un primo passo”, in quanto un paese colpito dal terremoto ha bisogno di “un più ampio piano di ricostruzione”. Tale piano, afferma Tveit, “deve essere sviluppato con la piena partecipazione del popolo di Haiti e con il sostegno della comunità internazionale, sotto il coordinamento delle Nazioni Unite”. Oltre alla cancellazione del debito e agli aiuti di emergenza a breve termine, Haiti ha bisogno di “ricostruzione e sviluppo sostenibile nel medio e lungo termine”. Ma “qualsiasi tipo di assistenza finanziaria dovrebbe venire in forma di sovvenzioni e non in forma di prestiti che affliggerebbero il paese con ulteriore debito”. La dichiarazione Tveit è stata pubblicata in occasione della una conferenza ospitata ieri a Montreal dal governo canadese per discutere della ricostruzione di Haiti. Vi hanno partecipato i ministri degli esteri provenienti da oltre una dozzina di paesi, insieme a otto organismi internazionali. Il consiglio mondiale delle Chiese – organismo con sede a Ginevra che riunisce oltre 340 chiese cristiane di tutte le tradizioni – ha voluto lanciare ai leader delle comunità internazionali il messaggio che la ricostruzione di Haiti sia basata su “un autentico spirito di giustizia e di cura”. “Haiti – si legge nel comunicato -, la nazione più povera dell’emisfero occidentale, è anche un paese fortemente indebitato. Nonostante abbia avuto circa 1,2 miliardi di dollari di debito estero cancellato lo scorso giugno dalle istituzioni finanziarie internazionali, il paese deve ancora 641 milioni di dollari Usa alle banche e ai paesi. Quest’anno è previsto che Haiti paghi circa 10 milioni di dollari al Fondo monetario internazionale”. “La maggior parte del debito accumulato da Haiti è palesemente oneroso e odioso”, ha detto Tveit, che ha anche sottolineato come “più della metà” del debito derivi da “prestiti” contratti dalla politica “brutale” di Francois ( ‘Papa Doc’) e Jean-Claude Duvalier di cui certamente “non ha beneficiato il popolo di Haiti”. “Obbligare Haiti – conclude il rev. Tveit – ad effettuare pagamenti del debito a scapito di assistenza sanitaria, istruzione e altri importanti programmi sociali è illegittimo”. Non solo, “in questo periodo incredibile di difficoltà e distruzione è moralmente insostenibile”. “Giustizia e cura: la situazione in Haiti non richiede nulla di meno”.Sir