Toscana

TERREMOTO HAITI: AIBI, AFFIDO INTERNAZIONALE TEMPORANEO PER I MINORI ABBANDONATI

“Il bambino abbandonato non deve stare in un Paese se non c’è la prospettiva che questo piccolo possa essere accolto come un figlio”. È quanto afferma al SIR Marco Griffini, presidente dell’Associazione “Amici dei bambini” (Aibi), riflettendo sulle migliaia di minori abbandonati ad Haiti dopo il terremoto. Raggiunto telefonicamente, mentre è in corso una riunione proprio sull’emergenza di Haiti, Griffini ricorda che, al momento, è importante “stabilire se effettivamente questi bambini sono abbandonati”. In questo senso, “si debbono verificare le cifre impressionanti che circolano”. C’è, perciò, “la grande preoccupazione di rintracciare questi bambini e di metterli in sicurezza. C’è poi l’ulteriore domanda: è possibile accoglierli e metterli al sicuro ad Haiti? Se la risposta è no, bisogna spostarli”. Un’idea è venuta nella riunione in corso sull’emergenza: “Chiedere alle navi da crociera Costa di metterne a disposizione qualcuna per creare dei campi provvisori per mettere in sicurezza i bambini”. Ora si dovrà verificare la fattibilità dell’ipotesi. C’è poi un problema “caratteristico di Haiti”: “Già prima del dramma, c’erano istituti con 500/600 bambini. Sono realtà – dice il presidente Aibi – che non troviamo in nessuna altra parte del mondo. Questo significa che ad Haiti c’era già un problema di abbandono, precedente all’emergenza”.“Una delle idee che stiamo valutando” per i bambini abbandonati, afferma Griffini, “è l’affido internazionale temporaneo”. Si tratterebbe di “recuperare i bambini e portarli in Italia, sotto la garanzia di enti come il nostro, che si fanno carico della temporaneità dell’affido: un domani, risolta l’emergenza e rintracciati i parenti, il bambino dato in affido internazionale temporaneo tornerebbe ad Haiti”. Per quanto riguarda le adozioni internazionali, “dall’isola caraibica ne fanno parecchie i francesi, da noi una o due all’anno”, ma questo è legato a un problema di lingua. Comunque, l’adozione internazionale, spiega Griffini, “è possibile quando il bambino è dichiarato abbandonato e non so chi è in grado, in questo momento, ad Haiti di decidere sull’abbandono del minore, anche perché è difficile verificare che non ci sia un parente in vita da qualche parte. Diverso il discorso per i bambini che si trovavano negli istituti e già dichiarati abbandonati”. Tante famiglie italiane si dicono disponibili ad accogliere: “Quelle che non hanno già fatto richiesta di adozione internazionale – evidenzia il presidente di Aibi – possono pensare all’affido internazionale. Anche noi stiamo ricevendo molte telefonate di famiglie che si rendono disponibili ad accogliere. Di fronte alle emergenze, c’è sempre questo aspetto bello di famiglie che trovano il modo di aiutare”.Sir