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TERRA SANTA, VOCI DI SUMMIT TRA SHARON E MAZEN DOPO IL SI’ ISRAELIANO ALLA ROAD MAP

I primi ministri israeliano e palestinese potrebbero incontrarsi già entro domani; e un ulteriore incontro ristretto tra i due, il presidente americano George W.Bush e i rappresentanti di Egitto e Giordania potrebbe aver luogo, in una data imprecisata entro le prossime tre settimane, nella città costiera giordana di Aqaba. Lo riferiscono, tra ieri sera e stanotte, mezzi d’informazione israeliani (radio e quotidiani) che riportano anche notizie di fonte palestinese e statunitense. Sono queste le prime voci di possibili ulteriori passi diplomatici successivi all’approvazione del ‘tracciato di pace’ da parte del consiglio dei ministri israeliano raggiunta ieri, dopo un’interminabile riunione di gabinetto e l’assicurazione che non verranno trascurati quattordici ‘punti di dissenso’ già inoltrati agli Stati Uniti. Mahmoud Abbas, alias Abu Mazen, e Ariel Sharon si erano già parlati per tre ore a Gerusalemme il 18 maggio scorso ma l’incontro era di fatto finito senza alcun accordo soprattutto perché Mazen sottolineava la necessità di un’approvazione pubblica di Israele al piano di pace elaborato dall’Onu oltre che da Unione Europea, Stati Uniti e Russia. Oggi il “sì” di Israele c’è stato ma non suona ancora del tutto convinto e convincente proprio a causa di quei quattordici misteriosi punti con i quali Tel Aviv formula riserve di natura finora imprecisata.

Secondo il quotidiano laburista israeliano ‘Haaretz’, lo stesso Sharon sembra aver ottenuto il sì facendolo accettare come il ‘male minore’ (c’è stato perfino chi ha parlato di ‘pillola di cianuro inzuccherata’) anche per necessità connesse all’andamento negativo dell’economia israeliana. Sul medesimo quotidiano particolarmente serrata è la critica che Uzi Benziman rivolge alla credibilità di Sharon che non solo è apparso “contraddittorio” nelle sue recenti dichiarazioni ma potrebbe anche avere una sua “agenda segreta” per far fallire l’itinerario di pace. Inoltre, sin dal 1953 il primo ministro ha un passato, sempre secondo Benziman, quanto meno molto discutibile come possibile interlocutore costruttivo. L’editorialista israeliano cita, come primo episodio ‘sospetto’ dell’attitudine di Sharon, gli eventi di Qibiya, località giordana in cui il 13 ottobre di 50 anni fa, l’unità 101, comandata dall’allora colonnello Sharon, in ritorsione per un attentato che aveva provocato tre morti a Tiryat Yehuda, uccise 69 civili giordani e distrusse 50 case, creando grave imbarazzo al primo ministro David Ben Gurion. Benziman ricorda poi vari altri eventi dei decenni successivi fino alle responsabilità di Sharon nel 1982 per le stragi dei campi di Sabra e Chatila.Misna