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Terra Santa: Ordinari cattolici, dura condanna dell’incendio doloso a chiesa di Tabga

La comunità cristiana di Terra Santa è «costernata» per il violento attacco alla chiesa di Tabgha, sulla riva nord ovest del Lago di Tiberiade. La chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, in Galilea, è stata incendiata nella notte scorsa e ha riportato gravi danni materiali, soprattutto al chiostro esterno, e due feriti, un anziano monaco benedettino e una giovane volontaria, entrambi in chiesa al momento dei fatti, intossicati dal fumo.

Secondo quanto riferito dal Patriarcato latino di Gerusalemme l’incendio si è sviluppato nella notte ed è stato domato dai pompieri intervenuti dopo le 3 e 30. Il danno è stimabile in milioni di sheqel (valuta israeliana, ndr). Sui muri sono stati trovati dei graffiti in ebraico. La scritta, tratta da una preghiera recitata tre volte al giorno dagli ebrei praticanti, è una domanda a Dio affinché annienti gli idoli e i pagani.

La stessa chiesa era stata colpita nell’aprile 2014 da atti di vandalismo: due croci e un altare erano stati presi di mira dal lancio e pietre e rovesciati da una banda di ragazzi tra i 13 e i 15 anni. «Questo atto – si legge in una nota del Patriarcato – non favorisce la pace tra i popoli di tutte le religioni. E in più, scoraggia i pellegrini e i turisti a venire in Terra Santa». Dal mondo politico e dai cristiani, giunge la richiesta per un’inchiesta rapida per individuare e punire gli autori di questo gesto.

«Un atto violento perpetrato da gente senza scrupoli e intollerante che danneggiano l’immagine della Terra Santa, offendendo i cristiani di questo Paese e la Chiesa cattolica nel suo insieme, e che danneggiano l’idea di uno Stato che si definisce democratico, tollerante e sicuro». È netta la condanna degli Ordinari cattolici di Terra Santa dell’incendio doloso che oggi ha parzialmente distrutto la chiesa della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, a Tabga, sul lago di Tiberiade.

«Un atto – scrivono i vescovi – che mina seriamente la coesistenza delle comunità religiose nel Paese: ebrei, cristiani e musulmani devono, insieme, lottare contro tali manifestazioni di violenza e di estremismo. L’educazione della gioventù nelle scuole religiose deve essere a favore della tolleranza e della convivenza». I vescovi ricordano anche altri «attacchi, avvenuti nei mesi scorsi, perpetrati contro luoghi cristiani o moschee» e chiedono che «l’inchiesta sia veloce e che i colpevoli siano assicurati alla giustizia». «La nostra società ha bisogno della nostra testimonianza di rispetto della dignità di ogni uomo e donna, della loro fede e della salvaguardia della sacralità di tutti i luoghi santi e del loro libero accesso per i credenti» concludono i presuli che ringraziano i leader politici e religiosi per la solidarietà ricevuta.

Anche l’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede, in una nota diffusa poco fa, esprime «la sua più ferma condanna verso gli atti vandalici» di questa mattina, che hanno violato la Chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci a Tabga. «Deploriamo queste azioni che sono in totale contrasto con i valori e le tradizioni di Israele – si legge nel testo – Israele è una democrazia che garantisce piena libertà religiosa a tutti i credenti. Questo atto spregevole non rappresenta in alcun modo lo Stato di Israele ed i suoi valori».