Sette palestinesi, tra cui due capi di Hamas, sono rimasti uccisi a Gaza da quattro missili lanciati da elicotteri israeliani. I due leader di Hamas uccisi sono Tito Massaud e Sohel Abu Nahla, mentre non si ha notizia dell’identità degli altri due passeggeri a bordo della vettura colpita, che sono riusciti a fuggire. Nell’esplosione, cinque passanti, tra cui due donne, sono stati colpiti a morte; 23 i feriti. E’ stata questa la risposta israeliana alla strage compiuta ieri a Gerusalemme da un kamikaze che si è fatto esplodere su un autobus della linea 14 in Jaffa Road, una delle strade più frequentate di Gerusalemme ovest. L’attentato, che ha provocato 16 morti e 84 feriti, era stato annunciato dallo sceicco Ahmed Yasin, leader spirituale di Hamas, dopo che ieri, a Gaza, nel corso di un raid di elicotteri da combattimento, l’esercito israeliano aveva tentato di abbattere Abdel Aziz al-Rantissi, il numero due del movimento integralista. Yassin, tuttavia, non ha ufficialmente rivendicato al suo movimento l’attentato, cosa però fatta successivamente da Hamas attraverso il suo sito Internet. Immediata la condanna del governo palestinese, attraverso il ministro Yasser Abed Rabbo, secondo cui un crimine del genere non è giustificato nemmeno dal fallito tentativo israeliano di ieri di assassinare al-Rantisi. L’ultimo attentato suicida in Israele risaliva allo scorso 19 maggio, ad Afula, e si era concluso con la morte di tre persone, mentre l’attentatore era sopravvissuto. Il 30 aprile quattro persone, compreso l’attentatore di nazionalità britannica, sono morte in un attacco in un caffè di Tel Aviv. La nuova Intifada è esplosa nel settembre di tre anni fa, dopo che Ariel Sharon e la sua scorta armata si erano recati a passeggiare nei luoghi sacri di al-Aqsa a Gerusalemme Est.Misna