(Gerusalemme) – Informare, sostenere e solidarizzare è quanto le diocesi e i media ecclesiali devono fare per aiutare la Terra Santa e le sue comunità cristiane. Ne è convinto l’arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro mons. Riccardo Fontana, che in un’intervista a SIR Europa traccia un bilancio della visita pastorale del Holy Land Coordination, l’organismo che raduna presuli rappresentanti delle Conferenze episcopali di Usa, Canada e Ue e che, su mandato della Santa Sede, dal 1998, si reca in Terra Santa con lo scopo di sostenere e incoraggiare i cristiani locali. Rappresentante della Cei al Hlc, mons. Fontana ricorda che la Chiesa italiana è da sempre fortemente sensibile alla carità verso i Luoghi Santi. La prima forma di carità afferma è il pellegrinaggio che porta non solo ragioni concrete di sopravvivenza, in quanto produce lavoro, ma anche attenzione e vicinanza a comunità cristiane, spesso piccole, come quella di Gaza. Altra urgenza ravvisata dal vescovo è informare in modo obiettivo e chiaro su quanto avviene in Terra Santa e su come le nostre comunità soffrano della mancanza di casa, di lavoro, di sicurezza, di stabilità, di rispetto, tutte verità da rilanciare. In questo contesto assume rilevanza il ruolo dei settimanali diocesani che, grazie anche al SIR, potrebbero dedicare maggiore spazio alla Terra Santa, ai legami che intercorrono tra le diocesi e le Chiese mediorientali e avvicinare così la gente alla Chiesa madre di Gerusalemme. Lo stesso possono fare giornali, radio e tv ecclesiali. Informare, sostenere e solidarizzare sono le azioni da portare avanti. (Sir)