Ringraziamento a Benedetto XVI per il Sinodo per il Medio Oriente, soddisfazione per il numero record di pellegrini in Terra Santa e per la ripresa dei colloqui tra Santa Sede e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), per l’Accordo di base del 2000, ma anche grande preoccupazione per l’incendio che ha devastato alcune zone di Haifa e sofferenza per il fallimento dei colloqui di pace diretti tra Israele e l’Autorità Palestinese. Nel suo Messaggio di Natale, presentato oggi a Gerusalemme, il patriarca latino Fouad Twal ha ripercorso alcuni degli eventi che hanno segnato il 2010 in Medio Oriente. Nel Sinodo, scrive il patriarca, abbiamo potuto mettere il dito sulle nostre piaghe e sulle nostre paure, ma allo stesso tempo anche esprimere le nostre attese e le nostre speranze. Il Sinodo ha invitato i cristiani del Medio Oriente a vivere da buoni credenti e da buoni cittadini. La fede, lungi dall’allontanarci dalla vita pubblica, dovrebbe renderci tutti più coinvolti nell’edificazione delle nostre rispettive società, sia nei paesi arabi che in Israele. Importante, poi, è stata la condanna da parte dei padri sinodali di violenza, fondamentalismo religioso, antisemitismo, antigiudaismo, anti-cristianesimo e islamofobia. Il flusso record dei pellegrini, il loro numero, prosegue il messaggio, potrebbe aumentare fino a raggiungere i 3.400.000 visitatori nel 2010, riflette in modo significativo la dimensione universale di Gerusalemme, di Betlemme, di Nazaret, la buona accoglienza riservata ai pellegrini dal nostro popolo e dalle nostre Chiese e il lavoro di qualità svolto dai Ministeri del Turismo in Israele e in Palestina. Sul piano delle relazioni con le autorità israeliane e palestinesi, Twal, sottolineando il miglioramento riguardante le procedure per l’ottenimento del visto per i religiosi, seminaristi e volontari, prega per il successo dei colloqui tra la Santa Sede e l’Olp, che riguardano principalmente la libertà religiosa e la legislazione in materia fiscale e di quelli già in corso tra Santa Sede e Israele. Tra i motivi di sofferenza di questo 2010 il patriarca latino cita in particolare il fallimento dei colloqui di pace diretti tra Israele e l’Autorità Palestinese. Questo fallimento si legge nel Messaggio – non ci può però lasciare nella disperazione. Continuiamo a credere che in entrambe le parti in conflitto e così pure all’interno della comunità internazionale ci siano uomini di buona volontà, che si prodigheranno per unire le loro energie e il loro impegno per la pace. Preoccupazione viene anche espressa per l’incendio di Haifa, triste evento nel quale abbiamo sperimentato una grande solidarietà internazionale. Il fatto che l’Autorità Palestinese abbia messo a disposizione le squadre di pompieri afferma il patriarca – è stato poi un gesto molto significativo. Può rappresentare l’inizio di una fruttuosa collaborazione che speriamo possa continuare in condizioni favorevoli, quando la pace così desiderata regnerà su questa terra martoriata. Un pensiero finale il patriarca lo rivolge ai fedeli palestinesi della diaspora in America Latina, da lui visitati in novembre, e al massacro dei cristiani di Baghdad nella Chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso: queste vittime innocenti si aggiungono alle migliaia di vittime del fondamentalismo e della violenza, piaghe che stanno affliggendo l’Iraq.Sir