Giovani calciatori arabi, ebrei ed italiani per dire che la pace è possibile. E’ lo spirito nel quale si è svolto, oggi a Gerusalemme, il torneo di calcio Peace soccer, appuntamento inserito all’interno del pellegrinaggio in Terra Santa del Centro sportivo italiano e dei dei giovani dell’Agorà del Mediterraneo. Quest’ultimi, nonostante la presenza in squadra di giovani arabi cristiani, non sono andati oltre il quarto posto. Al di là del risultato, non proprio brillante, il torneo è stato l’occasione per uno scambio di esperienze. “Nelle nostre squadre – ha raccontato l’allenatore Elias Karmi – composte da cristiani di tutte le chiese che vanno dai 4 anni in su, educhiamo i giovani ai valori dello sport e della pace, anche con progetti come “Children without borders”, promosso da padre Ibrahim Faltas, parroco di San Salvatore a Gerusalemme”. I ragazzi oltre a fare sport coltivano anche la loro vita di fede: infatti vanno a messa tutti i sabati. Per la cronaca il torneo è stato vinto dalla squadra del ministero del Turismo, seguita dal Clericus team, composto da seminaristi di diversa nazionalità, mentre terza si è piazzata la squadra della municipalità di Gerusalemme, composta significativamente da atleti arabi ed ebrei. Il torneo si è svolto nel massimo della correttezza e sportività.Sir