“Il muro in costruzione intorno a Betlemme isolerà 700 famiglie, in gran parte di palestinesi cristiani, così come il monastero Emmanuel delle benedettine”. La denuncia viene dalla Caritas di Gerusalemme che, nel bollettino Vox, di oggi, afferma che “una volta completata la barriera queste famiglie e coloro che vivono nel monastero non avranno più accesso al loro lavoro e contatti con gli altri parrocchiani di Betlemme”. Secondo quanto riferisce la Caritas, infatti, “non è ancora chiaro se il muro israeliano preveda dei cancelli di sicurezza per permettere ai religiosi di accedere ai siti cristiani”. “Ciò che si sta verificando oggi nell’area di Gerusalemme e di Betlemme è la cosa più grave dal 1967. Israele sta progettando due muri intorno a Gerusalemme, il primo per evitare l’ingresso dei residenti arabi nella zona israeliana, il secondo intende circondarli tagliandoli fuori sia da Gerusalemme che dalla West Bank. Il muro mostra così tutto il suo volto inumano, calpesta i diritti della gente comune che vuole semplicemente vivere, sapere se può entrare ed uscire liberamente dalle proprie abitazioni”. “Pace e sicurezza conclude la Caritas saranno possibili solo con la fine dell’occupazione. Il muro di sicurezza a lungo andare si rivelerà invece un muro di insicurezza’. La sicurezza si raggiunge solo toccando i cuori e non edificando barriere” Sir