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Terra Santa: Abu Mazen al Papa, «salvare la presenza cristiana a Gerusalemme prima che sia troppo tardi»
«Profonda preoccupazione per l'escalation delle violazioni israeliane contro il popolo palestinese in generale e la presenza cristiana in Palestina con particolare attenzione a Gerusalemme» è stata espressa dal presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) in una lettera indirizzata a Papa Francesco e consegnata, probabilmente settimana scorsa, dall'ambasciatore palestinese presso la Santa Sede, Issa Kassissieh.
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Nella lettera, riportata ieri dall’agenzia palestinese Wafa, il presidente Abu Mazen ha chiesto l’intervento «urgente» del Pontefice per «salvare la storica presenza cristiana a Gerusalemme» e fatto riferimento ai «recenti tentativi del gruppo dei coloni Ateret Cohanim di appropriarsi di tre proprietà strategicamente situate e appartenenti al Patriarcato greco-ortodosso che si affacciano sulla piazza Omar Bin al-Khattab, che conduce alla chiesa del Santo Sepolcro e alle sedi dei Patriarcati Latini, greco-ortodossi e armeni di Gerusalemme.
«I beni sequestrati dall’organizzazione che mira a creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme est a scapito della presenza palestinese, includevano gli hotel Petra e Imperial che si affacciano sulla Piazza Omar Bin al-Khattab vicino alla Porta di Jaffa e il terreno di terra che comprende un edificio noto come al-Muadamiya, situato vicino a Bab Hutta». Da qui l’appello al Papa affinché intervenga immediatamente per salvare la presenza cristiana nella città santa prima che sia troppo tardi e per scongiurare l’alterazione dello status quo storico e giuridico di Gerusalemme».