Toscana

TERRA SANTA, 350 PELLEGRINI TOSCANI PER INAUGURAZIONE SCUOLA MATERNA A BETLEMME

Trecentocinquanta fedeli per uno dei pellegrinaggi in Terra Santa più numerosi da quando, quattro anni fa, è scoppiata la cosiddetta «seconda intifada». Sono partiti dalle diocesi di Fiesole e di Montepulciano-Chiusi-Pienza alla volta di Nazareth, Gerusalemme e Betlemme. Prima tappa, appunto, la città dell’Annunciazione, con la sua grande e moderna basilica.

«È un pellegrinaggio – spiega il vescovo di Fiesole, Luciano Giovannetti – nel luogo dove tutti siamo nati perché la nostra fede ma anche la nostra cultura trovano in Terra Santa le loro radici. Incontriamo qui il Cristo nei suoi misteri della vita terrena: quello della sua nascita a Betlemme, quello della sua vita nascosta a Nazareth e quello della sua morte e resurrezione a Gerusalemme». Con Giovannetti è presente il vescovo di Montepulciano, il francescano padre Rodolfo Cetoloni, un «veterano», tanto da essere stato ordinato sacerdote a Gerusalemme e avere ora la delega della Conferenza episcopale toscana per i rapporti con la Terra Santa.

Nel corso del pellegrinaggio (dal 20 al 26 ottobre) è prevista anche la cerimonia di inaugurazione a Betlemme, domenica 24, di una scuola materna intitolata a Mariele Ventre e Giorgio La Pira, realizzata con i contributi della Conferenza episcopale italiana, l’Antoniano di Bologna, ma anche di alcune realtà toscane tra cui le diocesi, la Provincia toscana dei Frati minori, la Regione e Unicoop Firenze. In quell’occasione, ai pellegrini toscani se ne uniranno altri mille provenienti da tutta Italia. «Saranno – dice padre Ibrahim Faltas, della Custodia di Terra Santa – il segno tangibile dell’amore che la Chiesa italiana nutre per questa martoriata regione».

La scuola, che ospiterà 300 bambini tra cristiani e musulmani, è stata costruita tenendo aperto quello che più volte è stato definito il «cantiere della speranza», l’unico attivo a Betlemme da quattro anni a questa parte, che ha garantito il lavoro ad una cinquantina di operai e di conseguenza la sopravvivenza di altrettante famiglie.«Oltre ai bambini, che saranno seguiti da personale docente specializzato, la scuola – spiega padre Faltas – sarà aperta nel pomeriggio a tutti i giovani della città».

Intanto, il pellegrinaggio prosegue con la visita a Cana di Galilea, al Monte Tabor, al Lago di Tiberiade, a Cafarnao, e la «salita» verso Gerusalemme. Poi, domenica, la grande festa a Betlemme per l’inaugurazione della scuola materna alla quale interverrà anche una delegazione guidata dal presidente della Giunta regionale toscana, Claudio Martini. Nel frattempo, un’altra delegazione si recherà a Gerico per rinsaldare un gemellaggio che ha permesso ad alcune famiglie della città palestinese di essere adottate a distanze dalle famiglie di San Giovanni Valdarno.

«Siamo venuti qui – spiega a questo proposito il vescovo di Fiesole – anche per confortare la popolazione locale ed in particolare i cristiani, perché non si sentano isolati. Troppe volte in Terra Santa, come successe alla famiglia di Gesù, “non c’è posto” per gli abitanti di queste città affinché possano avere una vita serena e deignitosa».

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