Toscana

TERRA FUTURA: RIFIUTI, ECCO I PIU’ VIRTUOSI D’EUROPA

L’unione, o meglio l’integrazione, fa la forza. Lo spiega a «Terra futura» a Firenze, nello spazio della Fortezza da Basso dedicato alla Conferenza regionale sull’ambiente, il professor Gerard Vogel dell’università di Vienna. Sul grande schermo alle spalle dei relatori scorrono i numeri di uno studio che mette a confronto i sistemi di gestione e smaltimento dei rifiuti utilizzati in otto tra le più importanti città d’Europa: Berlino, Budapest, Copenaghen, Monaco, Parigi, Stoccolma, Vienna e Zurigo. I più virtuosi parlano tedesco. «Ma quello che il professor Vogel ha spiegato – sottolinea l’assessore all’ambiente della Toscana Annarita Bramerini – è comunque la riconferma di quello che abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere. Dobbiamo mettere a punto quelle che sono le azioni indicate dall’Unione europea: riduzione, riuso, riciclo e recupero energetico. E’ quella la corretta gestione del ciclo dei rifiuti urbani, con il conferimento in discarica come ultima soluzione. Gli esempi virtuosi illustrati dal professor Vogel ci dicono questo. Invece da noi finisce in discarica ancora il 65% dei rifiuti» Il ragionamento del professor austriaco parte dai destini di una comune bottiglietta di plastica. Il riuso è meglio del riciclaggio, spiega, perché non si consuma l’energia necessaria a dare nuova forma al materiale. Il riciclaggio è da preferire all’incenerimento. «Ma – avverte – diffidate da chi promette di riciclare l’80 per cento dei rifiuti: tolti gli umidi la soglia che possiamo considerare massima si aggira attorno al 30 per cento, con il riciclo delle scorie da incenerimento e i rifiuti organici la soglia può arrivare al 50 per cento. Andare oltre è quasi impossibile». E poi, spiega, c’è la termovalorizzazione: trasformare in energia i rifiuti che ancora rimangono è sicuramente meglio dello smaltimento in discarica. Può sembrare l’uovo di Colombo: ma il difficile spesso è passare dalla teoria alla pratica. E serve lo sforzo di tutti: dei cittadini, delle istituzioni, delle imprese anche. Il professore cita il caso del riuso e delle vendita di beni sfusi: le imprese ci devono investire, le istituzioni devono incentivare la scelta e i consumatori si devono convincere, con un occhio all’ambiente e l’altro al portafoglio visto che il prodotto sfuso dovrebbe costare meno. Un esempio: «Da venticinque anni a Vienna – spiega Vogel – la Coca cola incentiva il riutilizzo delle bottigliette attraverso la vendita sfusa». Con la vendita alla spina nei supermercati.Il professore austriaco sfata anche il luogo comune per cui l’aumento dei rifiuti è direttamente proporzionale al maggior benessere: lo studio ha calcolato il potere d’acquisto pro capire e i rifiuti per ciascuno abitante. E non sempre c’è correlazione. Ci sono anzi realtà dove i due dati sono inversamente proporzionali. Rimane la curiosità di sapere qual è la città più virtuosa d’Europa. Il primo premio, secondo lo studio del professor Vogel, va a Monaco di Baviera, dove complessivamente viene trattato, in vario modo, il 96 per cento dei rifiuti e solo 10 kg di rifiuti per abitante finiscono in discarica. A ruota seguono Parigi e Vienna. Zurigo invece paga il divieto recente al riciclaggio delle scorie da incenerimento per la costruzione di strade. Se si guardano invece i numeri assoluti anche Copenhagen, con 16 kg l’anno di rifiuti per abitante che finiscono in discarica, ha un risultato incredibile. Chi ne volesse sapere di più sullo studio del professore austriaco può consultare il sito itnp.wu-wien.ac.at. (cs- Walter Fortini)