(Firenze) 210 milioni di euro fino al 2010, 50 organizzazioni non bancarie e 220 banche che operano in collaborazione con organizzazioni locali e no profit: questi sono i numeri del microcredito in Italia, illustrati oggi da Marco Marino, dell’Abi (Associazione bancaria italiana), durante il seminario intitolato Non si presta solo ai ricchi, organizzato oggi da Caritas italiana nell’ambito di Terra futura, la mostra-convegno delle buone pratiche di sostenibilità che si è aperta oggi a Firenze (fino al 22 maggio). Le banche sono fortemente interessate al settore del microcredito ha affermato Marino -, che ha un potenziale stimato, in Europa, di 700.000 prestiti, pari a 6 miliardi di euro. Ci sono due tipologie di credito: per progetti di inclusione sociale o per l’avvio di piccole attività imprenditoriali. Molte realtà no profit e organismi come la Caritas si avvalgono infatti dello strumento del microcredito, per aiutare categorie disagiate e famiglie in difficoltà sui territori. Tra le attività anti-crisi, in Italia ben 133 diocesi hanno avviato iniziative di microcredito per aiutare le famiglie (circa 8 milioni di famiglie sono a rischio povertà), in 70 diocesi sono presenti iniziative di microcredito per le imprese, mentre in 131 diocesi sono stati istituiti dei Fondi diocesani di emergenza. A livello nazionale è poi attivo dal 2009, rilanciato nel 2011 per altri due anni, il Prestito della speranza promosso dalla Cei, in collaborazione con Banca Prossima. Un numero consistente di famiglie ne sta usufruendo, ha precisato al SIR don Andrea La Regina, dell’ufficio macroprogetti di Caritas italiana, soprattutto negli ultimi tempi. Don La Regina ha poi lanciato due proposte, rivolte soprattutto a realtà bancarie con fini etici: creare un fondo di investimento da destinare al microcredito per famiglie; potenziare l’accompagnamento e il tutoraggio delle persone che vi accedono. Nazzareno Gabrielli, di Banca Etica, ha ricordato lo scopo per cui la banca è nata 12 anni fa (oggi ha 14 filiali in Italia): promuovere l’accesso al credito dei non bancabili. Fino al 2010 ha detto abbiamo realizzato 812 operazioni di microcredito, pari a 6 milioni di euro. Anche Banca Prossima, che da tre anni, con 1300 nuovi clienti, rivolge la sua attenzione preferenziale al terzo settore, ha concesso finora 7000 finanziamenti pari a 49 milioni di euro, con pochissime insolvenze, ha precisato Lorenzo Mancini.