Italia

TERRA FUTURA A FIRENZE; CARITAS E CAMPAGNA ONU: POLITICA ASCOLTI LE VOCI DEI POVERI

Un coro sempre più numeroso di voci contro la povertà si alza dall’Italia, chiedendo un maggiore impegno alla politica, che però non sa ancora ascoltare. È la delusa lettura della situazione da parte di Caritas e Campagna del Millennio dell’Onu per Italia, presenti a Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità che si è chiusa ieri a Firenze nella Fortezza da Basso (28-30 maggio). In tre giorni la mostra è stata visitata da 92.000 persone. Le due organizzazioni hanno rilanciato le loro campagne volte a scuotere l’opinione pubblica: la raccolta firme della “Campagna del Millennio” e “Zero Poverty”. Le firme raccolte attraverso cartoline elettroniche in tutti i Paesi dell’Ue, saranno consegnate il 18 giugno ai leader riuniti a Bruxelles per concordare la posizione europea in vista del vertice Onu di New York del prossimo settembre. “La povertà è uno scandalo inaccettabile per il 21° secolo – ha spiegato don Livio Corazza, della Caritas italiana -: ‘Zero poverty’ si propone di diffondere consapevolezza circa il fatto che l’esclusione sociale non è un destino ineluttabile, bensì un effetto di precisi meccanismi sociali, economici e politici, che ogni uomo ha il dovere di modificare”. E’ unanime la convinzione che sia necessario un coinvolgimento attivo dei giovani, perciò Caritas ha ideato un kit educativo per le scuole. Secondo Paolo Pezzana, curatore del “Poverty paper” per Caritas Europa, “l’Italia è uno dei luoghi europei dove si sviluppano le idee migliori, ma quando si entra nelle scelte di responsabilità dei singoli, sa essere molto refrattaria: di fronte a una proposta di cambiamento degli stili di vita le persone spesso si chiudono”. A Terra Futura sono stati presentate anche diverse proposte, tra cui la Campagna “ZeroZeroCinque” per tassare le speculazioni finanziarie, promossa dalle principali reti di ong e associazioni, tra cui Banca Etica e i partner di Terra Futura. L’iniziativa prevede l’istituzione di una mini imposta con un tasso dello 0,05% da applicare a ogni compravendita di titoli e strumenti: questo renderebbe sconveniente le operazioni speculative, colpendo le transazioni a brevissimo termine e quelle sui derivati, senza però scoraggiare le “normali” operazioni di investimento a medio–lungo periodo. La tassa potrebbe generare un gettito di circa 655 miliardi di dollari annui su scala mondiale, da destinare a investimenti sociali per il 50%, politiche ambientali per il 25% e agli Obiettivi del millennio per il restante 25%. Le firme raccolte (su www.zerozerocinque.it) saranno inoltrate al ministro dell’economia, per chiedergli di farsi promotore presso la comunità internazionale dell’introduzione della Financial Transaction Tax (Ftt) a partire dal prossimo G20, a giugno in Canada.Sir