«L’arresto in Sudan di Pier Albino Previdi, oltre a suscitare una forte e giustificata preoccupazione nei familiari ha alimentato una diffusa apprensione nell’opinione pubblica della nostra regione». Inizia così la lettera che il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha inviato al ministro per gli Affari Esteri Franco Frattini, perché venga seguito «con il massimo di attenzione» il caso del tecnico di Marradi arrestato nei giorni scorsi in Sudan. La vicenda, ricorda il presidente, in realtà è iniziata il 19 febbraio, quando si è verificato il primo arresto, seguito dalla liberazione, dalla privazione del passaporto e da un periodo di sorveglianza, a cui ha fatto seguito una seconda detenzione. «I familiari di Previdi scrive ancora Martini – sono molto angosciati, non solo per l’arresto e la detenzione priva di alcuna motivazione giuridica, ma anche per lo stato di salute del loro congiunto». «Sappiamo prosegue la lettera – che il tuo Ministero si è immediatamente attivato e segue da vicino lo sviluppo della vicenda. Confidiamo che siano attivati tutti gli strumenti ed i canali per giungere rapidamente ad una soluzione positiva, alla liberazione di Previdi ed al ritorno presso la sua famiglia». La lettera di Martini al ministro Frattini si conclude con la richiesta di attivazione di «tutti i contatti e le relazioni diplomatiche per fare chiarezza su questa assurda vicenda e superare questa grave situazione a danno di un cittadino italiano che ha l’unico torto di lavorare in una zona particolarmente problematica dell’Africa». (mh)