Cultura & Società
Teatro: all’oratorio di Torregalli c’è Shakespeare (per beneficenza)
Lo spettacolo di Underware Theatre domenica 15 dicembre alle 17,30
Due atti tratti da due delle più belle opere di Shakespeare, Amleto e Giulio Cesare : SHAKESPEARE ROOMS sarà rappresentato da Underware Theatre presso la sala teatro Oratorio Don Bosco, via Torregalli 13 , Firenze (parcheggio interno gratuito) domenica 15 dicembre alle 17,30. L’incasso (qui la prevendita) sarà devoluto alle Piccole Sorelle dei Poveri: «Con assoluta felicità – spiega il regista Filippo Frittelli – abbiamo abbracciato l’idea di dedicare questo spettacolo a chi si occupa di persone che vivono il disagio di situazioni di solitudine e di sofferenza». Le suore aiutano e accolgono gli anziani e li soccorrono e li accudiscono con una dedizione tutta speciale.
Underwear Theatre è una compagnia di teatro di ricerca nel panorama contemporaneo fiorentino che negli ultimi cinque anni ha costruito una sua identità attraverso la missione di portare lo spettatore a vedere le cose in un modo diverso, con progetti “dal basso” trascinanti la cultura verso un nuovo sguardo sul teatro. Filippo Frittelli, regista e attore fiorentino indipendente, ha iniziato a lavorare nel teatro venti anni fa dopo la perdita del fratello, già con la compagnia Industrie low cost ha preso parte a progetti originali e sperimentali e, prima di fondare Underwear Theatre, ha pubblicato due libri autobiografici (Anarchia in casa mia e Al termine dell’amore).
«Essere o non essere: questa frase di Amleto, la più famosa al mondo probabilmente, racchiude in sé tutto il mistero e il potenziale insito nella natura umana» spiega Frittelli. Far rivivere i personaggi shakespeariani, aggiunge, «può essere un modo di sottrarsi dal caos del quotidiano per ricercare nella classicità dei tempi e delle forme, qualcosa di più profondo, qualcosa che ci salvi, che ci lenisca e che riporti alla luce valori più importanti, più veri. Se da sempre il teatro, idealmente parlando, ha rappresentato e rappresenta “L’isola che non c’è” dove tutto è possibile, tutto è vero e allo stesso tempo inafferrabile, l’utopia moderna pare essere diventata quella di fuggire dalla solitudine, il carceriere dei nostri tempi, che ci ha confinati a cavallo fra un mondo reale e virtuale e che ha svilito una delle caratteristiche più belle ed intrinseche della nostra natura, il saper comunicare, il guardare all’altro, l’ascoltare. In questi intenti Shakespeare risulta ancora uno strumento valido e vigoroso per ricordarci e farci riflettere».
Info: underweartheatre@gmail.com tel. 3282168053 PREVENDITA ONLINE – disponibili promozioni