Toscana

Tav: Locci e Staccioli, «il presidente Rossi risponda in Aula su rimozione dirigente»

«Il Presidente Rossi risponda in Aula sul dirigente “scomodo” trasferito ad altre mansioni e sulla delega relativa a Via e Vas che ha conferito a se stesso, alleggerendo il carico dell’assessore Bramerini». Questo il commento dei consiglieri Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto), in seguito allo svilupparsi dell’inchiesta sui cantieri Tav, in relazione alla quale la procura ha ascoltato anche un funzionario regionale. 

«Lo scorso giugno – spiegano i consiglieri – il Presidente Rossi si è preso le deleghe sulle valutazioni ambientali e contemporaneamente ha sollevato da queste procedure il dirigente che ne era fino ad allora responsabile e che aveva sollevato dei dubbi sul sottoattraversamento fiorentino dell’Alta velocità».

I pm titolari dell’inchiesta, Giulio Monferini e Gianni Tei, insieme ai carabinieri del Ros hanno ascoltato come persona informata sui fatti il funzionario regionale Fabio Zita che si occupava di Via (valutazioni d’impatto ambientale) e Vas (valutazioni ambientali e strategiche), trasferito nel giugno scorso all’ufficio paesaggistico. Durante il suo incarico all’ufficio Via e Vas, Zita ha firmato anche una relazione in cui venivano espresse perplessità sul progetto di stoccare nell’ex cava di Santa Barbara a Cavriglia e Figline (Arezzo) i materiali prodotti dallo scavo per il sottoattraversamento fiorentino, ritenendo che fossero da classificare come rifiuti speciali.

«Un’operazione, quella della ridistribuzione delle deleghe, che avrebbe dovuto essere illustrata in Consiglio regionale. Invece – concludono Locci e Staccioli – tutto è stato fatto passare sotto silenzio. Per questo a luglio scorso presentammo un’interrogazione per conoscere le motivazioni della decisione, così come del trasferimento del dirigente in questione. Ma ancora una volta ci siamo scontrati con un muro di gomma».