Prato

Tasse, la stangata del Comune

Per il sindaco Marco Romagnoli si tratta di «un contenuto aumento della tassazione», ma sta di fatto che in un colpo solo il Comune decide col bilancio 2007 di aumentare l’addizionale Irpef e l’Ici; una decisione che fa il paio con quella di Asm, che fa crescere la Tia (la tariffa sui rifiuti) del 9,15%. Le associazioni di categoria, dalla Cgil all’Unione industriale, seppur con sfumature diverse, sono tutte contrarie; le opposizioni, da Rifondazione ad An, sul piede di guerra. Romagnoli, nel presentare la manovra 2007, ribatte: «Una città che cresce nei numeri dei suoi abitanti ha bisogno di più investimenti per i servizi di base e per il suo futuro. Per questo abbiamo rivisto le tasse». Proprio il sindaco ha quantificato in 20 euro pro-capite l’aumento dell’addizionale Irpef, giudicato da più parti il più iniquo, perché va a colpire indiscriminatamente, senza cioè badare al reddito. L’aliquota Ici, invece, passa dal 5,9 al 6,2 per mille (l’aumento delle detrazioni di fatto vanifica però l’effetto per la prima casa).

Ma le altre tariffe – «quelle che hanno una maggior incidenza sul bilancio», fanno notare in Comune – sono rimaste ferme, dalla mensa ai trasporti scolastici. Comunque – è la difesa di Romagnoli – Prato è all’86° posto su 103, nella graduatoria nazionale del livello di tassazione fra i capoluoghi di provincia, stilata tempo fa dalla Camera di commercio di Mestre. Anche includendo l’incremento Tia e sempreché gli altri Comuni, nel frattempo, non aumentino la propria tassazione («ipotesi ireealistica» l’ha liquidata il vicesindaco Bencini) «Prato raggiungerebbe la 70esima posizione, cioè sarebbe fra i Comuni col più basso livello di imposizione». Sono gli investimenti, però, la parola d’ordine della manovra 2007: «Negli ultimi due bilanci – spiega ancora il sindaco – a causa dei tagli provocati dalle Finanziarie, ci siamo preoccupati di far fronte alla spesa corrente, ora abbiamo deciso di aumentare il volume delle opere». Il quadro degli investimenti si traduce, nei prossimi anni, in 266,7 milioni di euro, di cui 100,7 a carico del bilancio comunale. «Non è un elenco nuovo – dichiara il sindaco – ma lì si vede bene il disegno di città, dal nuovo ospedale all’area ex Banci passando per la mobilità e per i principali assi viari». Intanto alle contestazioni delle categorie sociali, il vicesindaco Bencini, in una intervista al nostro settimanale, spiega: «Ora è il tempo di mettere mano ad alcuni interventi non più rimandabili: il contenimento della spesa corrente, la riorganizzazione della macchina comunale, il recupero dell’evasione di Ici e Tia».

(dal numero 10 dell’11 marzo 2007)