Lettere in redazione

Tagliamo tutti gli stipendi d’oro

Una proposta semplice, ma molto importante, alla nostra classe politica e di governo. In un momento di crisi economica e sociale, così drammatico, in cui sempre più cittadini sono senza un posto di lavoro, sono alla fame, non hanno più niente. Tagli agli stipendi d’oro e alle buone uscite milionarie, è ora di incominciare a mettere mano ai manager pubblici e privati, poi giornalisti, presentatori, conduttori di programmi TV, calciatori, allenatori, piloti di auto e moto da corsa e tante altre categorie di liberi professionisti previlegiate.

Sarebbe ora che i loro stipendi d’oro siano resi pubblici sul web, in TV, sui giornali, fare in modo che tutti i cittadini sappiano quante caste esistono qua nella nostra bella Italia. Quei soldi ricuperati tagliando i loro stipendi, investirli nell’edilizia pubblica, mettere in sicurezza scuole, ospedali, edifici pubblici, costruzione di nuovi asili nido e miglioramento dei servizi socio sanitari aiuterebbero a creare tanti posti di lavoro. Poi in una situazione di crisi cosi drammatica del nostro paese, i sacrifici devono essere fatti in proporzione al reddito, chi ha di più deve dare di più. Poi basta corruzione, basta sprechi, basta stipendi d’oro.

Se le forze politiche e di governo, non hanno il coraggio o la voglia di farlo, sarebbe utile organizzare la raccolta di firme per indire un referendum, per tagliare le buone uscite milionarie e stipendi d’oro dei nostri manager pubblici e privati. Poi lasciatemelo dire, basta evasione fiscale, non è possibile continuare a vedere redditi annuali mediamente di istituti di bellezza 6.500 euro, negozi di abbigliamento 8.600 euro, autosaloni 14.800 euro, ristoranti 14.300 euro, gioiellieri 17.000 euro, e tanti altri autonomi, ma guarda ! guadagnano meno di un lavoratore dipendente, questi dati sono stati pubblicati riguardando l’anno 2010.

Cari cittadini onesti, dobbiamo chiedere a gran voce legalità, moralità, trasparenza, onestà e ancora onestà e più coscienza civile e sociale. Quello che si recupera sull’evasione fiscale, dovrà andare sulla riduzione delle tasse in particolare ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno sempre pagato il dovuto.

Francesco Lena

In un’economia libera non è così semplice limitare per legge stipendi o compensi di chiunque, dai calciatori ai vertici delle banche. Ma questo non vuol dire che non si possa far nulla. Anzi! In questo la vicina Svizzera ci ha dato un esempio con il referendum promosso da Thomas Minder, che ha fissato un tetto ai compensi e un freno ai bonus dei top manager che oggi guadagnano anche mille volte di più dei loro dipendenti. Sembra che anche la Comunità europea voglia mettersi su questa strada, seppur ancora timidamente. Un’intesa di principio  su un nuovo quadro di regolamentazione per il settore bancario, chiamato «Bale III», che pone dei limiti alle retribuzioni dei banchieri è già stata raggiunta fra il Parlamento europeo e la presidenza irlandese dell’Unione. In base a questo accordo la remunerazione variabile non potrà superare quella fissa e fra i 27 paesi della Ue. Più in generale credo che il prossimo governo dovrebbe mettere in agenda anche iniziative per la riduzione della disuguaglianza tra gli italiani, che è cresciuta in questi ultimi anni, invece di ridursi.

Claudio Turrini