Toscana
Tagli pesanti per i treni: a rischio 20 Intercity
di Ennio Cicali
Siamo alle solite, sono appena trascorsi un paio di mesi dalla mobilitazione per scongiurare la soppressione di sei treni Intercity, poi solo rinviata, che il problema si ripresenta, ancora più grave. Sono 20 stavolta i treni Intercity che dovrebbero scomparire, penalizzando i viaggiatori di Prato, Firenze, Arezzo e Chiusi. Non va meglio per la costa. L’elenco è lungo e comprende alcuni collegamenti tra i più importanti per la nostra regione. Prato è la città più penalizzata. Previsto anche il taglio della biglietteria di Massa.
I soldi ballano, ma non bastano, Trenitalia ha fretta di tagliare i rami secchi considerati troppo poco redditizi, in modo da avere più fondi da investire nei treni veloci e presentarsi competitiva alla gara per privati che dal 2009 scatterà per l’alta velocità.
Fiducioso, invece l’assessore Conti che ha scritto una lettera al ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, con un richiamo alla «toscanità». Basterà per convincere Trenitalia a recedere? Chissà. Una cosa è certa: la Toscana corre il rischio di rimanere isolata. Un’isola neanche più tanto felice.
Hanno le idee chiare i sindacati: «Non è nostra intenzione fermarci spiega Boni abbiamo intenzione di coinvolgere le segreterie nazionali, le associazioni dei consumatori, i pendolari e se necessario tirare in ballo anche il governo che, una volta per tutte, deve decidere se dobbiamo dare a tutti la possibilità di prendere il treno oppure se lo devono prendere solo i benestanti e solo in alcune città, sapendo però che come Cisl ci opporremo con tutte le nostre forze».
Treni e fermate soppresse
Ferrovie, situazione drammatica in Maremma
E’ un quadro desolante quello descritto dall’assessore ai trasporti della provincia di Grosseto, Sergio Bovicelli, in una lettera indirizzata al ministro delle infrastrutture, Altero Matteoli, con il quadro della situazione relativa ai collegamenti ferroviari della Maremma.
«Negli ultimi anni sono stati progressivamente eliminati o deviati numerosi treni a lunga percorrenza, scrive Bovicelli che collegavano direttamente con Parigi, Port-Bou, Lourdes, Irun, Nizza. E nessuna delle relazioni internazionali esiste più».
Situazione critica anche per i collegamenti nazionali: parte dei servizi Roma-Torino e viceversa sono stati deviati su Firenze. L’unico collegamento diretto con Milano, tanto richiesto, arriva a Grosseto alle 14,33 (14,00 di sabato e festivi) e riparte alle 16,10. Doveva essere tagliato il 7 aprile, è rimandato al 15 giugno. Per raggiungere Milano da Grosseto al mattino occorre cambiare a Genova (tempo di scambio: 11 minuti). Il capoluogo ligure non può essere raggiunto direttamente prima delle 13.
L’unico Intercity diurno che consentiva di raggiungere la Calabria è stato eliminato. Al momento, con collegamento diretto diurno, si può arrivare a Salerno, salvo un treno che si effettua solo per 12 giorni l’anno. Un Intercity notte è rimasto solo in direzione sud (ferma alle 2,15). Il corrispondente (intorno alle 4) non ferma più a Grosseto.
Non va meglio per il trasporto regionale: l’applicazione del Memorario sulla linea tirrenica è stata più volte rimandata: alla fine del 2008 la Tirrenica sarà l’unica direttrice importante in Toscana priva del servizio cadenzato e potenziato.
Collegamenti del tutto inadeguati con Firenze, sia via Pisa sia via Siena. Mancano i collegamenti diretti con Piombino Marittima e viceversa. Manca un collegamento veloce con Roma nella prima mattinata. Da Follonica le partenze in direzione sud iniziano alle 7,04, è impossibile raggiungere Roma prima delle 9.50. Solo nei giorni festivi un Intercity passa da Follonica alle 6.28, da Grosseto alle 6.55 e da Orbetello alle 7.13 per arrivare a Roma alle 8,44.
Ennio Cicali