di Gianni RossiSvolta alla Comunità montana della Valle del Bisenzio. Per la prima volta a presiederla è un uomo non di sinistra: Marco Ciani, 44 anni, bancario, esponente della Margherita succede al diessino Auro Salvi. Ciani era stato eletto nelle ultime consultazioni amministrative consigliere comunale a Vernio. In passato era stato più volte, sempre a Vernio, consigliere comunale per la Democrazia Cristiana; dello scudo-crociato, tra l’altro, è stato l’ultimo segretario provinciale prima della trasformazione, nel 1994, in Partito Popolare.Innamorato della sua valle, appassionato di agricoltura e del bosco, Ciani ha un grande amore anche per il teatro. Nello scorso inverno si è segnalato per aver interpretato il ruolo del padre di S. Francesco nel musical «Forza venite gente» allestito con successo dalla parrocchia di Vaiano.Ciani giunge alla guida della Comunità proprio quando questo ente, finora piuttosto marginale, sta acquisendo funzioni importanti e un ruolo incisivo di sinergia e di raccordo.«La Comunità Montana – afferma Ciani – dovrà sempre più configurarsi come soggetto capace di mediare e ricomporre le aspirazioni, le aspettative e le esigenze di tutti gli enti che la compongono, svolgendo una funzione di cerniera capace di moltiplicare risorse e potenzialità a favore di tutti i comuni del territorio favorendo progettualità ed interventi d’alto livello».La comunità montana sta cambiando, insomma.«Sta cambiando e deve ancora cambiare. D’altra parte le competenze, sia quelle per legge – si va dal patrimonio forestale, all’assetto idrogeologico del territorio, all’agricoltura alla bonifica – sia quelle attribuite dai comuni, come la gestione unificata del personale – sono importanti. Questo processo virtuoso dovrà proseguire, definendo maggiormente la Comunità Montana come soggetto politico-amministrativo d’alto profilo istituzionale, soprattutto nei confronti della Provincia di Prato, che sempre più dovrà riconoscerci come referente territoriale privilegiato».Non c’è il rischio di qualche sovrapposizione tra gli enti?«Indubbiamente il ruolo della Comunità montana rappresenta anche una sfida, ma non direi che corriamo questo pericolo. Oltretutto la strada da percorrere è quella dei servizi associati per i tre Comuni della Valle. Questo consente di ottenere delle notevoli economie di scala, che liberano risorse e professionalità. Stiamo pensando, per esempio, ad un unico corpo di polizia municipale».Si parla molto di sviluppo del territorio e di turismo. Ma la Valle può giocare davvero queste carte?«Ne sono convinto. Il nostro territorio, soprattutto da un punto di vista ambientale, presenta un patrimonio che non ha nulla da invidiare a zone più blasonate della nostra regione. E sono convinto che quando la Direttissima sarà declassata per l’apertura dell’Alta velocità in Mugello, si apriranno nuove opportunità grazie ad una mobilità più agevole. D’altra parte ci sono molti pratesi, e non solo, pronti ad investire economicamente nella Valle, sia sul versante dell’agricoltura, che su quello del turismo».Quali le priorità?«La tutela del territorio è presupposto fondamentale della sua valorizzazione. La Calvana, per esempio, dopo essere stata oggetto di un rimboschimento selvaggio, potrebbe ritrovare la sua vera identità con i pascoli e una pastorizia di qualità. Dovranno essere potenziati poi i progetti legati all’olio e alla castagna, attivando le strade del gusto, ma soprattutto dovrà essere realizzata una struttura consortile per la produzione e commercializzazione della castagna e dei suoi derivati, attivando specifici finanziamenti e progettualità».