Famiglie sempre più a rischio e disfunzionali in ogni parte del mondo, relativismo dilagante, secolarizzazione della cultura e delle legislazioni mettono in crisi i percorsi formativi e la fede dei giovani candidati alla vita religiosa: se ne è parlato questa mattina a Roma, presso il Salesianum, durante la giornata conclusiva della 67.ma Assemblea semestrale dell’Unione Superiori Generali (Usg). Gli oltre 200 tra superiori generali e responsabili della formazione a livello mondiale hanno dibattuto le due relazioni di fondo proposte nei giorni scorsi da fr. José Rodriguez Carballo, ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, e da don Pascual Chavez Villanueva, rettor maggiore dei Salesiani. L’Abate Michelangelo, dei Benedettini di Monte Uliveto, ha rilevato che si allungano i tempi di discernimento, per evitare scelte sbagliate e crisi vocazionali successive. P. Fiscer, dagli Stati Uniti, ha parlato di conseguenze importanti del diffondersi delle famiglie disfunzionali, cioè con rotture e crisi al proprio interno. Nel nostro noviziato ha detto su 22 giovani, 14 hanno alle spalle famiglie lacerate. P. Roberto Bolis, somasco, ha invitato a puntare sulla figura del fondatore in quanto portatore di un carisma specifico. Secondo p. Luis Santana dell’Ordine di s. Giovanni di Dio, bisogna invece allargare la platea condividendo la missione con i laici. Nel loro caso, a fronte di poche migliaia di religiosi, ci sono oltre 50 mila laici che collaborano alle varie opere. P. Mario Aziulo dei Salvadoriani ha parlato di eccesso di documenti formativi e necessità di condivisione di esperienze concrete. Sir