Pisa

SULLE ORME… DI SAN PIETRO

SAN PIERO A GRADO – Il fascino della leggenda, quando porta con sé a braccetto la storia, lascia di stucco e a bocca aperta. Pisa, può essere stata davvero la prima tappa del cammino di San Pietro nell’Europa Occidentale? Un interrogativo che, probabilmente, non troverà mai una risposta definitiva e che quindi – anche se le probabilità sono assai limitate – permette quell’alone di mistero che affascina e cattura. Se poi a descriverne i colori, le emozioni con attenzione e passione è un grande dotto e comunicatore quale don Severino Dianich, si capisce come anche una semplice lezione di storia e arte possa tramutarsi in un viaggio avventuroso. L’attenzione è catturata, i centocinquanta ragazzi che hanno partecipato alla due giorni della Gmg pisana «Sulle orme di Sydney» sono un pubblico vivace e interessato, nonostante le ore piccole della sera prima. Infatti, una volta tornati dal divertente spettacolo di Zelig, i ragazzi hanno potuto rivivere – attraverso la registrazione della veglia di Sydney – le suggestioni dell’evento e gli insegnamenti del Papa partecipando attivamente e raccogliendosi in preghiera. Quindi, a notte fonda, si sono accampati nel giardino della Chiesa di Marina con il sacco a pelo dormendo sotto le stelle. La visita alla Pieve di San Piero a Grado è, comunque, un momento atteso e una scoperta impensabile. «Il senso di questa visita – spiega don Severino Dianich – è quello di tessere nei secoli – dagli albori della Chiesa, alle cronache di Sydney – quel filo conduttore che unisce noi e la nostra Pisa alla Chiesa e al Papa. Scoprendo come Pisa abbia fin dall’origini del Cristianesimo sempre manifestato una fede viva e fedele al Papa anche noi possiamo sentirci più legati al sommo pontefice». La pieve di San Piero a Grado è un tesoro dal valore inestimabile. Una continua emozione. Realizzata addirittura prima di piazza dei Miracoli, è un gioiello architettonico dal valore inestimabile. La navata imperiosa, le colonne imponenti – con capitelli l’uno diverso dall’altro – ricorda le splendide basiliche di Ravenna. Gli affreschi ripercorrono – come un libro illustrato – le cronache dei due apostoli: Pietro e Paolo. Dal loro incontro con Gesù al loro martirio. I ragazzi, seguendo il viaggio – affresco dopo affresco – guidati da don Severino si spostano da una navata all’altra per ripercorrere le tappe più salienti dei due Apostoli e rivivere (attraverso le parole di Dianich) le peripezie della prima Chiesa. Ma la sorpresa si consuma nel finale. Don Severino invita tutti a seguirlo in fondo alla Pieve. È possibile allora scoprire un antico battistero – quasi fosse un elemento esterno alla Chiesa – alle cui radici emergono scavi antichissimi. «Vedete – spiega Don Severino, indicando con la mano -. Negli anni ’20 il parroco di San Piero ha avuto l’intuizione di scavare qui sotto alla ricerca delle origini di questa Chiesa. Le scoperte sono state strabilianti. Prima è stato possibile accertare che proprio in questo luogo sorgeva una Chiesa più antica. Quindi, che questa Chiesa era stata a sua volta costruita su una costruzione romana». Probabilmente una villa che conteneva un altare che risale proprio ai primi anni dopo Cristo. «La leggenda vuole – continua Dianich – che San Pietro, il primo Papa della storia, fu costretto ad approdare proprio su queste rive a causa di una tempesta che gli impedì l’approdo a Roma. E che su questo altare ancora conservato abbia celebrato la Messa». Sarebbe, se la leggenda fosse vera, una delle primissime messe della storia occidentale. Da restare più che stupiti. «In realtà – continua Dianich – non sapremo mai se questo è avvenuto davvero. Ma nemmeno ci interessa fino in fondo. Un insegnamento lo possiamo comunque ricavare: Pisa ha una fede radicata in Pietro, e quindi nel Papa, che risale alle origini della Chiesa». Al termine di questa intesa visita dopo il cuore anche lo stomaco è stato scaldato dall’amore cristiano. Volontari della «Sagra del Pinolo» hanno preparato con cura una merenda più abbondante che ha riscosso un enorme successo. La degna conclusione di una mattina fra fede, incontri e cultura.Saverio Bargagna