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SUDAN, NUOVI ATTACCHI NEL DARFUR: QUASI 50 MORTI

Quasi cinquanta persone sono state uccise nella remota regione occidentale sudanese del Darfur in un attacco a un villaggio compiuto dai ‘Janjaweed’, le milizie di predoni arabi ritenute alleate del governo di Khartoum nel conflitto che da oltre un anno si combatte in questa zona del Sudan. Lo riferiscono fonti di stampa internazionale, riportando le dichiarazioni di un esponente del principale schieramento ribelle attivo in Darfur, l’Esercito-Movimento per la Liberazione del Sudan (Sla-m). Secondo Muhamed Mirsal dello Sla-m, 56 persone (45 secondo altre fonti) sono state uccise dai Janjaweed nel piccolo villaggio di Abquarajel (Abqa Rajil stando a un’altra dizione) qualche decina di chilometri a sud di Nyala, la principale città dello Stato del Darfur meridionale, che insieme al Darfur settentrionale e occidentale compone la regione del Darfur.

Fonti della MISNA contattate in mattinata nella zona, per il momento non hanno potuto né smentire né confermare l’accaduto, anche se hanno sottolineato che da settimane quell’area è considerata estremamente rischiosa. Mentre ieri notte la notizia di quest’ultimo attacco veniva diffusa dalla stampa, l’Unione Africana ha fatto sapere che l’incontro della Commissione incaricata di sorvegliare il ‘cessate-il-fuoco’ sottoscritto tra i protagonisti del conflitto in Darfur è slittato al 26 e 27 maggio prossimi. La creazione della commissione, che si sarebbe dovuta riunire il fine settimana scorso, era prevista nella tregua firmata da ribelli e governo l’8 aprile scorso, anche se finora esiste solo sulla carta. Scopo della commissione è quello di costituire una missione di osservazione di un centinaio di uomini da dispiegare in Darfur per verificare eventuali violazioni della tregua, che entrambe le parti si accusano di aver ignorato già a 48 ore dalla sua firma.

Fonti diplomatiche, contattate dalla MISNA a Khartoum, hanno spiegato che nella capitale sudanese crescono le preoccupazioni per quello che sta avvenendo in Darfur. Secondo le informazioni raccolte, infatti, negli ultimi giorni sarebbero aumentate notevolmente le perquisizioni e i posti di blocco organizzati dalla polizia soprattutto durante la notte. Dal febbraio del 2003 Sla-m e Jem si sono formalmente sollevati in armi contro Khartoum, accusato di trascurare il Darfur, perché abitato prevalentemente da neri, e di finanziare i Janjaweed che da anni seminano morte e distruzione in questa parte di Sudan, dove, secondo alcune fonti inclusi rappresentanti locali dell’Onu, sarebbe in corso un “nuovo genocidio”. In poco più di 12 mesi di combattimenti la guerra del Darfur ha già causato un milione di sfollati interni, 130.000 profughi (tutti nel confinante Ciad) e diverse decine di migliaia di morti, 10.000 secondo le stime più accreditate.Misna