Toscana
SUDAN, CRISI DARFUR: IL PAPA PREOCCUPATO, MONS. CORDES PARTE COME SUO INVIATO
Il Papa continua ad essere vivamente preoccupato per la situazione delle popolazioni del Darfur, la regione occidentale del Sudan confinante con il Ciad, che si è drammaticamente aggravata nell’ultimo anno. Proprio perché la voce dei popoli del Darfur sia ascoltata e presa in considerazione e che i loro diritti umani fondamentali siano rispettati Giovanni Paolo II ha inviato mons. Paul Josef Cordes, presidente di Cor Unum, in Sudan per esprimere a suo nome vicinanza e solidarietà. Il presidente del dicastero pontificio si legge in una nota diffusa oggi dalla sala stampa della Santa Sede partirà domani per Khartoum, accompagnato dal sottosegretario mons. Dal Toso. Nella capitale sudanese incontrerà il nunzio, mons. Mamberti, l’arcivescovo locale, card. Wako, e i rappresentanti dell’episcopato sudanese per essere informato sul conflitto in corso, che il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha definito una vera e propria pulizia etnica.
Con l’assistenza delle Nazioni Unite, mons. Cordes informa il comunicato si recherà nella zona calda del Darfur, ove è sempre più difficile accedere per gli scontri, e visiterà i campi profughi a Nyala. Oltre la guerra, anche le condizioni di povertà disperata di questi campi’ causano vittime: secondo l’Onu oltre 100 morti al giorno. La situazione in Sudan è talmente compromessa, in più di vent’anni di conflitto, due milioni di morti, cinque milioni tra sfollati e rifugiati si legge ancora nella nota vaticana – da essere stata definita un Ruanda al rallentatore.