Un appello ai governi del Sudan e del Sud Sudan per un immediato cessate il fuoco nelle zone dove sono ancora in corso scontri armati, garantendo assistenza umanitaria alla popolazione. E una forte richiesta all’Italia e alla comunità internazionale ad impegnarsi per la pace, la stabilità e il rispetto dei diritti umani nei due Paesi che con il 9 luglio si costituiranno ufficialmente. E’ quanto ha chiesto oggi la Campagna italiana per il Sudan (una rete di organizzazioni tra cui Caritas italiana, Libera, Mani tese, ecc.) e Tavola della pace, durante la conferenza stampa sul Sudan che si è svolta a Roma, alla Camera dei deputati. Lo scorso 9 gennaio si è svolto infatti il referendum per l’autodeterminazione del Sud Sudan, previsto dagli accordi di pace del 2005. Si è così sancita la divisione del Sud Sudan dal governo di Khartoum, che diventerà ufficiale il prossimo 9 luglio. Ma in vista di questa data si sono intensificati scontri e violenze, soprattutto ad Abyei (zona di confine contesa) e in Sud Kordofan, tanto che i vescovi sudanesi hanno lanciato di recente un appello alla pace e una novena. Imprecisato il numero di vittime e oltre 60.000 le persone in fuga a causa di razzie, incendi di villaggi, violazioni di diritti umani, esecuzioni sommarie, bombardamenti aerei.Oggi a Roma è stata ribadita la posizione della Campagna italiana, che chiede un impegno più concreto e attivo da parte del mondo politico italiano e della comunità internazionale. E’ stato inoltre diffuso un dossier di 55 pagine sulla situazione attuale in Sudan. La Campagna invita il governo italiano a rafforzare la sua presenza diplomatica e il suo contributo allo sviluppo dei due Paesi, a riconoscere immediatamente il Sud Sudan e avviare relazioni diplomatiche con il nuovo Paese e a condizionare gli aiuti ai due governi allo sviluppo di principi di governance inclusivi e rispettosi dei diritti di tutti i cittadini. In risposta a queste richieste, il rappresentante della Commissione diritti umani del Senato, Pietro Marcenaro, ha detto in conferenza stampa che la risoluzione della crisi sudanese va messa in cima all’agenda internazionale. Fabrizio Cavalletti, di Caritas italiana, ha descritto l’impegno a sostegno di Caritas Sudan: E’ in atto un piano di aiuto d’urgenza in tutto il Paese, rivolto alle persone che si spostano da nord a sud e in particolare a donne, minori, anziani. L’intervento si è concentrato nella distribuzione di cibo, acqua, kit sanitari, teli di plastica ed altri utensili per alloggi provvisori ad oltre 50.000 sfollati. Nei prossimi mesi sarà lanciato un programma annuale con interventi in vari settori in tutto il Sud Sudan.Sir