C’è anche un medico italiano Mauro D’Ascanio, 34 anni, originario di Vicenza, tra i tre operatori umanitari di Medici Senza Frontiere, rapiti la sera dell’11 marzo nel Darfur, in Sudan. I tre operatori di Msf sono stati sequestrati inzieme a due sudanesi, rilasciati subito dai rapitori. La notizia è stata diffusa ieri dalla sezione italiana di Medici Senza Frontiere e confermata dal ministero degli Esteri sudanese. Secondo quanto dichiarato da Osman Youssef Kebir, governatore del Darfur del Nord, i rapitori hanno chiesto un riscatto. Le informazioni finora disponibili indicano che tutti i sequestrati sono in buona salute e non sono stati feriti, dice un comunicato del ministero degli Esteri del Sudan diffuso a Khartoum. Secondo Misna, gli altri due rapiti sono la canadese Laura Archer e il francese Raphael Meonier. Il nostro Ministero degli Esteri, che ieri in mattinata ha confermato la notizia del rapimento di un italiano, è entrata in silenzio stampa. Il ministero si limita a dire in un comunicato che “ha avviato tutte le necessarie azioni per promuovere la positiva soluzione del caso” e che ha chiesto al governo del Sudan di non intraprendere azioni che possano compromettere “la piena salvaguardia dell’incolumità del connazionale”.Maurizio D’Ascanio, medico con specializzazione in medicina d’urgenza e medicina tropicale, ha già svolto missioni umanitarie in Guinea Bissau, Messico, Brasile e Guatemala. Lavora per la sezione belga di Medici Senza Frontiere e sii trova in Darfur da settembre 2008 per occuparsi della gestione dell’ospedale di MSF che si trova a Serif Umra come responsabile medico. In seguito al rapimento Medici senza frontiere ha deciso di ritirate tutto il personale non sudanese presente in Darfur: dei circa 100 operatori internazionali resteranno solo alcuni incaricati di seguire le vicende dei rapiti; presente nella regione dal 2003, Msf garantisce assistenza a circa mezzo milione di persone.