Un’ondata di violenza aggrava la crisi umanitaria in Sud Sudan. L’ultimo attacco, lo scorso 29 agosto, è stato nella contea di Twic East, nello stato di Jonglei, e ha causato la morte di 42 persone, tra cui numerose donne e bambini. Quest’anno spiega Jonathan Whittall, capo missione di Msf in Sud Sudan si è verificata una pesante escalation di violenza a motivo degli attacchi sferrati dai gruppi armati dell’Lra (Lord’s Resistance Army) negli stati Equatorial, che hanno costretto 65 mila civili ad abbandonare le proprie abitazioni, causando inoltre la morte e il rapimento di centinaia di persone (i dati ufficiali parlano di 1.057 morti e 259 feriti). Questi violenti attacchi – prosegue Whittall sono diversi dal tradizionale «furto di bestiame» che si verifica annualmente. Donne e bambini, generalmente risparmiati dagli scontri, vengono ora presi di mira deliberatamente e il numero dei morti supera quello dei feriti. In un clima che terrorizza la popolazione e richiede forte assistenza, Medici senza frontiere evidenzia il bisogno urgente di aiuti umanitari, innanzitutto cibo e ripari. Da parte sua, l’organizzazione ha donato forniture mediche ad un centro di salute di Panyangor e sta effettuando una distribuzione alimentare d’emergenza per 4.500 bambini di età inferiore ai 5 anni, cercando di prevenire i casi di malnutrizione e di fornire assistenza.Sir