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Studenti cinesi, italiano obbligatorio per favorire l’integrazione
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A scuola si parla italiano, in classe ma anche durante la ricreazione. Ovvio, ma non per i tanti alunni cinesi di Prato, che altrettanto ovviamente non disdegnano di usare la lingua paterna almeno durante le ore libere. Tuttavia un istituto cattolico – il Conservatorio di San Niccolò – lo ha loro tassativamente vietato, suscitando polemiche politiche rivelatesi del tutto fuori luogo. A richiedere l’obbligatorietà dell’italiano anche al di fuori delle ore di lezione erano stati infatti proprio i genitori cinesi, al fine di favorire l’integrazione dei loro figli, come spiega in questa intervista la preside Mariella Carlotti.