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STRISCIA DI GAZA, 14° GIORNO DI GUERRA; ISRAELE IGNORA L’ONU, GLI ATTACCHI CONTINUANO

Assordanti esplosioni nel cuore di Gaza City, scontri a fuoco tra soldati e militanti nel centro della Striscia, decine di vittime civili: quasi 24 ore dopo la richiesta di un cessate-il-fuoco immediato da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la guerra israeliana prosegue. A conferma dei timori peggiori, a Tel Aviv il Consiglio per la difesa ha deciso di ignorare la risoluzione delle Nazioni Unite e continuare gli attacchi. Secondo Israele la posizione dell’Onu non sarà rispettata dalle “organizzazioni assassine palestinesi” e, per questo, non conta nulla. Un sillogismo respinto dall’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani, la sudafricana Navanethem Pillay, che ha richiamato Tel Aviv alle proprie responsabilità. “Israele – ha detto la dirigente delle Nazioni Unite – ha il dovere di rispettare i suoi obblighi internazionali a prescindere che Hamas lo faccia o meno. L’obbligo degli stati, soprattutto quelli relativi alla protezione della vita dei civili, non sono soggetti al principio diplomatico della reciprocità”. Dalla riunione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu, che si è svolto a Ginevra, è emersa la richiesta di indagini che identifichino violazioni e accertino responsabilità. E’ il caso dei 30 palestinesi che, secondo un ente dell’Onu, sono rimasti sepolti martedì tra le macerie di un palazzo colpito dalle forze israeliane nel quartiere di Zaytoun, alla periferia di Gaza City. Episodi sui quali nelle ultime ore si intrecciano dichiarazioni interessate, con i portavoce militari di Tel Aviv che negano attacchi “intenzionali” e provano ad addossare le colpe ai militanti di Hamas. In serata fonti mediche di Gaza hanno riferito che l’offensiva iniziata il 27 dicembre ha causato oltre 800 morti: in quattro casi su 10, stima l’Onu, si tratta di donne o bambini. In questo contesto, è difficile valutare le prospettive dei colloqui separati che esponenti del governo egiziano stanno tenendo o hanno in programma di tenere al Cairo con i rappresentanti di Tel Aviv e di Hamas. Il partito palestinese chiede la fine della guerra, il ritiro delle forze di occupazione, la fine dell’embargo economico imposto da Israele e la riapertura dei valichi che collegano Gaza con il mondo. A poche settimane dalle elezioni legislative di febbraio, Israele sostiene di voler ottenere la fine del lancio dei razzi Qassam dalla Striscia e del contrabbando di armi dall’Egitto verso Gaza. Negli ultimi otto anni, secondo stime israeliane, i missili rudimentali palestinesi caduti nel Sud di Israele hanno provocato tra le 15 e le 20 vittime. Nel pomeriggio le bombe dei caccia israeliani hanno centrato la torre televisiva di ‘Jawwara’, nel cuore di Gaza City: secondo l’agenzia di stampa palestinese ‘Maan’, l’edificio ospita una ventina di uffici.Misna