Prato

Stranieri, la casa resta un miraggio

di Lucia Pecorario«Prato città dell’intercultura» potrebbe essere il titolo di una metaforica fotografia che racchiudesse un quadro della popolazione della città e di tutta la Provincia. I sette comuni pratesi attualmente contano circa 20.000 residenti stranieri regolari – cinesi, albanesi, marocchini, pakistani e rumeni – una componente pari all’8% della intera popolazione, collocandosi al secondo posto tra le province italiane per numero di immigrati. Di fronte a questo variegato mosaico di popoli, l’Osservatorio sociale della Provincia ha sentito «l’esigenza di avere uno spaccato di questa società multiculturale che non la ritraesse solo in cifre numeriche, ma che ne cogliesse da vicino la complessa realtà, per capire cosa succede e dare risposte adeguate al fenomeno» come spiega l’Assessore alla Politiche Sociali della Provincia, Irene Gorelli. Il rapporto che ne è nato, acquistando un taglio prettamente sociologico, è stato realizzato da Asel. A presentarlo, a fianco dell’Assessore Gorelli, anche il prof. Adel Jabbar, sociologo, docente all’Università «Ca’ Foscari» di Venezia. Un passo importante nel campo dell’integrazione sociale è la recente firma del Protocollo d’Intesa tra Questura e Comuni della Provincia per facilitare a tutti l’accesso alla semplificazione amministrativa dei permessi di soggiorno. Ma la prima tappa per un pieno inserimento nella comunità per gli stranieri risulta essere l’abitazione. Nelle agenzie immobiliari gli stranieri extracomunitari rappresentano il 15% della clientela, per metà di nazionalità cinese -presenza che dimostra la dinamicità imprenditoriale ed economica che caratterizza questa comunità. La maggioranza degli stranieri continua comunque a vivere in affitto – spesso troppo cari e scarsamente disponibili -, il 55% è inserita nel mercato nero e moltissimi sono ancora coloro che si rivolgono agli interventi di assistenza alloggiativa del Comune e dell’associazione «Il Casolare». In aumento anche il numero degli stranieri occupati, specialmente nell’industria e nel terziario; inoltre salgono a 2.840 le imprese a conduzione esclusivamente straniera, attive soprattutto nel settore manifatturiero. L’Assessore Gorelli sottolinea inoltre il ruolo cruciale, ai fini dell’integrazione, dell’istruzione scolastica. Gli alunni stranieri sono il 9,06% degli iscritti, e gli insegnanti esprimono la necessità di una formazione specifica per affrontare la difficoltà di classi multiculturali e dell’aiuto di interpreti per far fronte alla scarsa competenza linguistica dei bambini. Ai bisogni culturali risponde invece pienamente la biblioteca Lazzerini, con quattro biblioteche in lingua, postazioni Internet e un’utenza straniera pari al 20% del totale. Obiettivo è trattare gli immigrati da cittadini in piena regola.