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STRAGE SENEGALESI: PROCURATORE, DA SUBITO MASSIMA ALLERTA E RICERCA KILLER

(ASCA) – “Subito dopo gli spari in piazza Dalmazia è scattata la massima allerta”. Lo ha assicurato il procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi, che ha incontrato i giornalisti insieme al sostituto Paolo Canessa, che coordina l’indagine sul caso di Gianluca Casseri, che ieri ha ucciso due senegalesi ferendone altri tre. ”Fin da subito – ha spiegato Canessa – ci sono stati gli elementi per identificare Casseri, c’erano fotografie, il filmato di una telecamera, la targa della macchina che riportava a lui. Sapevamo anche che disponeva di un’arma e subito le forze dell’ordine si sono messe a cercarlo ed e’ scattata la massima allerta”. Casseri, pero’, subito dopo la sparatoria in piazza Dalmazia (avvenuta intorno alle 12.30) si e’ recato in macchina a San Lorenzo, parcheggiando gia’ verso le 13 nel sotterraneo. Da li’ poi, secondo quanto risulta da un video acquisito, sarebbe salito e ridisceso a piedi 2-3 volte, prima di tornare a sparare verso le 14.30. Quando poi un agente di polizia lo ha visto in macchina, dentro il parcheggio sotterraneo, con in mano la pistola, ha sparato verso la macchina colpendo una gomma. Casseri a quel punto si e’ puntato la pistola alla gola facendo fuoco. Per quanto riguarda le ore precedenti all’inizio della folle caccia all’uomo, gli inquirenti non hanno trovato nessuno che lo abbia visto, ne’ ha trovato conferme concrete la voce di un diverbio tra Casseri e un senegalese. Dagli accertamenti e’ anche venuto fuori che Casseri non aveva un telefonino e non svolgeva alcun lavoro, potendo contare su alcune rendite immobiliari. Non avrebbe posseduto neppure un personal computer, ma usava a volte quello del fratello quando andava, ogni 4-5 giorni, alla casa di Cireglio (Pt). L’ultima volta che era andato a casa era stato venerdi’ scorso e aveva fissato di tornare a pranzo proprio ieri. Dagli accertamenti e’ anche emerso che Casseri non aveva precedenti penali ma alcune segnalazioni di polizia per ”minacce” ed era stato identificato in una manifestazione di Casapound.