Toscana

Stop ai lavavetri, Firenze pensa a una nuova ordinanza

Il problema dei lavavetri sarà affrontato dal Comune di Firenze con una nuova ordinanza. L’annuncio è del sindaco Leonardo Domenici, dopo la richiesta di archiviazione arrivata dal procuratore capo Ubaldo Nannucci per i lavavetri bloccati nei primi giorni del provvedimento che ha previsto contro di loro una sanzione fino a 206 euro o una pena fino a tre mesi d’arresto. Domenici, in una nota, esprime “doverosa attenzione e rispetto” per l’atto di Nannucci, ma annuncia che l’ amministrazione comunale “sta riflettendo sulle osservazioni del procuratore e sta mettendo a punto una nuova ordinanza”. “Il nostro obiettivo – precisa – è quello di tenere conto delle considerazioni di Nannucci mantenendo la finalità di tutela delle incolumità dei cittadini, senza attenuare l’efficacia applicativa del provvedimento”. Nannucci ha depositato lunedì 10 settembre al gip del tribunale del capoluogo toscano la richiesta di archiviazione. “La richiesta – ha spiega Nannucci – deriva dal fatto che, a mio parere, il mestiere girovago di lavavetri è previsto dalla legge come illecito amministrativo e per il principio di specialità non può essere oggetto di illecito penale”. Nannucci si è anche espresso in merito alle ipotesi avanzate dall’assessore alla sicurezza del Comune di Firenze Graziano Cioni e dal sindaco Domenici riguardo all’esistenza di un racket dei lavavetri. “Ho scritto al comando provinciale dei carabinieri e alla questura – ha affermato il procuratore – per sapere se per caso avessero segnalato qualche tipo di condotta che meritasse la definizione di racket e mi è stato riferito che non c’é stata nessuna segnalazione di questo tipo”. “Soddisfatta” della linea giuridica di Nannucci si è detta Vanessa Luperi, avvocato, che era stata chiamata d’ufficio a difendere uno dei primi lavavetri denunciati dopo l’ordinanza. Luperi, fin da subito, aveva espresso perplessità sul fatto che il suo assistito sarebbe stato reperibile qualora si fosse tenuto il processo. Dal punto di vista politico, un plauso all’atto di Nannucci arriva da Rifondazione comunista. “Prendiamo atto con soddisfazione – hanno dichiarato le capogruppo in Comune e in Regione Anna Nocentini e Monica Sgherri – che con la richiesta di archiviazione Nannucci ha pienamente dato ragione a chi, come il Prc, ha sempre sostenuto che non si poteva, in punta di diritto, configurare in alcun caso nei confronti dei lavavetri un reato penale”. “La decisione del procuratore – ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi – dimostra quanto questo problema debba essere risolto a livello nazionale”. Intanto il provvedimento fiorentino ottiene il consenso del 79% degli italiani. Lo rileva una indagine effettuata da Publicares (Gruppo Swg) che segnale che l’accordo è particolarmente unanime tra gli elettori di destra (89% di consensi) e di centrodestra (88%). Ma anche il centro sinistra e la sinistra approvano il divieto dell’attività rispettivamente nel 78 e nel 63% dei casi. (ANSA).